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Draghi: abituarsi a volatilità, cambi Euro e rendimenti aumentano

Pubblicato 04.06.2015, 11:48
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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I broker stanno dando una stretta alle condizioni di trading. La volatilità, con i trader che stanno scaricando i prodotti in leva in Asia, si è diffusa ad altri indici azionari spingendo verso il basso il Nikkei, l'Hang Seng e l'ASX a circa il -1,20%. Sembra che l'incertezza in Asia si stia spostando verso i mercati europei con i future azionari che puntano ad un'apertura in ribasso. In generale si possono trarre delle conclusioni dovish dopo la decisione di ieri sui tassi e dalla conferenza stampa della BCE. Si riafferma l'intenzione della banca centrale di implementare il programma di acquisto di asset nonostante il recente miglioramento dell'outlook relativo al tasso di inflazione. Tuttavia, il rialzo dei rendimenti del Bund e dell'Euro sembrano suggerire che i mercati non tengano conto dei commenti di Draghi. I trader speravano che Draghi avrebbe affrontato la recente volatilità nei titoli a rendimento fisso ma egli ha invece freddamente dichiarato che la volatilità continuerà. Il rialzo della coppia EUR/USD ha raggiunto una fase di stallo dopo aver toccato 1,1285 ma la coppia EUR/JPY si è spinta a 140.36. Negli USA, il rapporto sui libri paga privati ADP ha mostrato un incremento di 201.000 unità per la prima volta da gennaio. Tale valore positivo è in linea con quello NFP (libri paga non agricoli) di 225.000 unità pubblicato venerdì. Nei mercati Forex l'AUD è stato quello che si è mosso di più. La coppia AUD/USD è scesa nettamente da 0,7780 a 0,7779 a seguito di dati che indicano un indebolimento delle vendite e del commercio al dettaglio. In Australia le vendite al dettaglio di aprile sono rimaste invariate rispetto a aspettative di un aumento del 0,3%. Nel frattempo il deficit commerciale si è allargato toccando A$ 3.888 milioni rispetto a un deficit precedente di A$ 2.100 milioni. Le importazioni sono cresciute del 4,00% con l'aumentare del valore del petrolio, e degli impianti e macchinari industriali. Tuttavia, con preoccupazione per l'Australia e le economie regionali trainate dalle esportazioni, vi sono segnali di un indebolimento della domanda. Le esportazioni australiane sono calate del 6,00% ad aprile a causa di un calo dei prezzi delle commodities e della domanda. La correzione rialzista di breve periodo della coppia AUD/USD sembra essere svanita prima del livello di ritracciamento del 38.2% Fibonacci a 0,7813/20 (dai massimi di maggio ai minimi di giugno). Delle inversioni di direzione indicano un rinnovato interesse nel ritestare il supporto di 0,7600 (e poi i minimo di aprile di 0,7535). In altre zone, in Nuova Zelanda il valore di tutte le unità immobiliari è aumentato del 1,0% su base trimestrale nel primo trimestre dell'anno rispetto a un calo del 2,1% riportato durante il quarto trimestre dell'anno precedente. La coppia AUD/NZD ha effettuato un netto cambio di direzione dopo aver toccato 1,0914 a seguito di un forte rimbalzo. La direzione dipenderà in gran parte dalle decisioni di politica monetaria che saranno prese dalla Banca Centrale Neozelandese il 10 giugno. Le aspettative sono in gran parte rivolte ad un taglio dei tassi. La crescita del PIL della Corea del Sud è stata rivista in rialzo a 2,5% su base annua rispetto a una stima preliminare del 2,4%. Buone notizie da parte di una nazione che soffre la forza del KRW. Infine, il Brasile ha rialzato i tassi di interesse per la sesta volta consecutiva dato che le autorità di politica monetaria fanno fatica a tenere sotto controllo l'inflazione. La decisione di aumentare il tasso benchmark di 50 punti base portandolo a 13,75% è stata unanime, con le dichiarazioni successive a tale decisione che hanno rispecchiato il tono delle dichiarazioni precedenti. E' probabile che la riunione di oggi della Banca di Inghilterra risulterà in un non-evento con il mantenimento delle attuali linee di politica monetaria. Per quanto riguarda gli USA, ci si aspetta che le richieste di sussidi di disoccupazione si attestino a 278,000 unità dopo l'incremento di 282,000 della scorsa settimana. In Messico, si prevede che il Banxico rimanga invariato al 3,00%. Rimaniamo ribassisti riguardo al MXN dato che la crescita continua a deteriorare e il tono delle banche centrali rimane dovish.

Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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