I mercati sono sempre più sensibili a tutto ciò che potrebbe influenzare il processo decisionale della Federal Reserve. Nelle ultime due sessioni della scorsa settimana ci sono stati alcuni movimenti violenti dettati dalla convinzione che la FED taglierà i tassi di 50 punti base. Soprattutto nel momento in cui Williams dichiarò che ogni Banca Centrale deve agire in modo tale da anticipare eventuali segnali di contrazione economica. Dichiarazioni stemperate successivamente da alcune precisazioni della FED di New York, difatti i traders hanno ridotto l’esposizione short verso il dollaro. Il picco di circa il 70% di probabilità di un taglio di 50 punti base sul CME Group FedWatch è tornato a circa il 20% (dove era mercoledì scorso).
Per riassumere, gli operatori sono incerti su come posizionarsi. L'importanza di questo incontro del FOMC alla fine del mese di luglio è enorme e potrebbe regolare l’andamento dei mercati per tutta la seconda parte dell’anno. Visto che oggi è un primo giorno settimanale molto tranquillo si potrebbe monitorare il prezzo del petrolio WTI a causa delle crescenti tensioni geopolitiche nel Golfo Persico.
Wall Street ha chiuso la scorsa settimana con l’S&P 500 -0,6% a 2977 punti e i futures USA hanno chiuso la sessione asiatica con + 0,2%. Ciononostante il Nikkei era in territorio negative -0,2% e lo Shanghai Composite ben più debole a -1,1%. Nel forex le recenti oscillazioni del dollaro hanno lasciato molta incertezza, ma la sottoperformance di JPY eCHF indica un leggero miglioramento nella propensione al rischio. Nelle materie prime troviamo un oro che cerca supporto dopo la forte correzione di venerdì, mentre il petrolio guadagna oltre l'1%.
È un inizio settimana molto tranquillo sul fronte macro economico ma è la settimana della BCE e del PIL USA, appuntamenti che anticipano la FED della prossima settimana.