Domani, 3 Novembre 2020, il mondo intero avrà gli occhi puntati sugli Stati Uniti d'America.
Durante l'ultimo confronto "Trump vs Biden", molto meno cautico, uno dei momenti più interessanti è stato quando il pretendente Democratico alla Casa Bianca commette lo stesso "errore" di George H.W. Bush, guarda l'orologio. Un gesto visto poco rassicurante, segno di impazienza e difficoltà.
Ieri nelle ultime ore Trump era avanti di 7 punti in Iowa ma nulla è ancora certo, il testa a testa continuerà fino alla fine.
Ma quale impatto avrà l’esito della sfida tra Joe Biden e Donald Trump sui mercati?
Analizzando il programma elettorale di Joe Biden ne beneficerebbe il settore energetico con un piano di investimenti di 2 mila miliardi di dollari per le energie rinnovabili, accelerando la green economy. Quindi, sarebbero soprattutto i colossi come Siemens Gamesa Renewable Energy, Iberdrola (MC:IBE), RWE, Vestas e le aziende specializzate nello stoccaggio di energia su larga scala.
Anche il settore autombilistico potrebbe trarne vantaggio per la produzione di veicoli elettrici e di conseguenza le aziende nel settore delle batterie come Varta.
Darebbe maggiore attenzione all'efficienza energetica degli immobili e alle società di illuminazione, tra cui Signify, così come per i produttori di isolanti.
Per il settore Tech garantirebbe un maggior livello di scambi internazionali, e potrebbero trarne vantaggi le società di semiconduttori elettronici come Intel Corporation (NASDAQ:INTC), TaiwanSemiconductor, Texas Instruments e le infrastrutture del 5G come Verizon Communications, Qualcomm che fornirà i chip per Apple (NASDAQ:AAPL), Nokia e Ericsson.
Nel settore minerario a beneficiare sarebbero il rame, l'acciaio, il nichel e l'argento, e le compagnie come Anglo American (LON:AAL), Silver Wheaton Corporation, Coeur Mining.
Analizzando il programma elettorale di Donald Trump la situazione per alcuni settori cambierebbe notevolmente.
Nel setteore energetico viene ipotizzata una perdita del 15% mentre nel mercato petrolifero una crescita esponenziale e di conseguenza si potrebbero prendere in considerazione aziende come Total, Eni (MI:ENI), ExxonMobil (NYSE:XOM) ed Equinor che comunque in futuro hanno dichiarato di puntare sul rinnovabile.
Le case automobilistiche europee si vedrebbero invece penalizzate dalle politiche protezionistiche che imporrebbero una serie di dazi.
Il settore delle infrastrutture, così come con Biden, beneficerebbe di misure espansionistiche ma ad esultare sarebbero i produttori di cemento come Buzzi Unicem (MI:BZU), HeidelbergCement e LafargeHolcim e le compagnie di attrezzature indrustriali.
Il settore bancario preferirebbe di gran lunga Trump perchè meno propenso a introdurre delle norme per il mercato finanziario e all'aumento delle imposte. Stesso discorso vale per quello di lusso, i brand non vedrebbero alzare le tasse nei confronti della classe medio-alta, lasciandone invariato il loro potere di acquisto.
Infine nel settore minerario a beneficiare sarebbe l'oro, arrivato alle stelle per via del Covid-19 come bene di rifugio, e di conseguenza le società operanti in quel campo.
Trump nel suo ultimo appello rammenta:"Prima della Pandemia avevamo portato questo paese a una crescita mai vista. Biden aumenterà le tasse e vi porterà alla depressione economica".
In passato l'andamento del mercato azionario è stato condizionato dalle elezioni presidenziali più nella fase antecedente al voto che in quella seguente. Storicamente dopo le elezioni, indipendentemente che il presidente in carica venga confermato o meno, o che ci sia una situazione di gridlock o di sweep, il mercato tenderà a salire. C'è da dire che alcuni settori più di altri, come quelli sopra citati, avranno un grande slancio visti i giovamenti dei programmi elettorali.
Concludendo possiamo dire che gli investitori, con tutte le attenzioni possibili per il momento storico in cui ci troviamo, dovrebbero iniziare ad integrare la componente azionaria che ritengono più adatta nel proprio portafoglio tenendo parzialmente conto di chi sarà il prossimo Presidente e analizzando ogni singolo settore e il Return on Equity e il P/E delle società che lo compongono.