- L’ETF legato al fattore di slancio azionario ha avuto una performance inferiore da inizio luglio, dopo intempestivi ribilanciamenti
- Ora, tuttavia, i settori con più peso sono tra i migliori dell’S&P 500
- Un altro fondo sullo slancio, di piccola dimensione, vanta massimi relativi di 17 mesi
Lo zimbello di Wall Street all’inizio dell’anno era il fattore di slancio. L’iShares MSCI USA Momentum Factor ETF (NYSE:MTUM) ha registrato minimi pluriennali rispetto all’S&P 500 all’inizio del terzo trimestre, con gli investitori allontanatisi da aree come energetici e persino sanitari. Un altro tasto dolente sul mercato azionario a volte è stato Apple (NASDAQ:AAPL), ora il secondo possedimento dell’ETF.
Il fondo MTUM fa parte di una serie di cosiddetti fondi di fattore pensati per focalizzarsi su una specifica nicchia del mercato azionario che si ritiene produca enormi ritorni al netto del rischio nel corso di anni e decenni. Come per ogni strategia, slancio, valore, dimensione, qualità e bassa volatilità possono tutti attraversare dei periodi di performance inferiore. Inoltre, alcuni analisti e studiosi suggeriscono che ora che questi ETF sono diventati mainstream, ogni alfa che generano potrebbe essere effimera.
MTUM certamente ha conquistato la sua fetta di scettici nell’ultimo anno o poco più, per via di quelli che sono stati considerati dei ribilanciamenti poco tempestivi. Il fondo cambia i propri possedimenti in base ai recenti titoli di successo a fine maggio e novembre. L’ultima serie di ribilanciamenti ha destinato più peso ad energetici e sanitari. Sebbene questi gruppi abbiano registrato una performance debole a volte a giugno, stanno recuperando nettamente.
Fonte: Stockcharts.com
Inoltre, MTUM dedica pochissimo peso ad IT, servizi di comunicazione e consumi discrezionali al momento: appena l’11,1% totale rispetto all’enorme 45,3% dedicato dall’S&P 500 al gruppo growth TMT (tech, media, telecomunicazioni).
Energetici e sanitari rappresentano oltre il 40% del portafoglio di MTUM
Fonte: iShares
Questa è stata la ricetta del successo di MTUM negli ultimi mesi. Consideriamo che lo stile value è silenziosamente tornato ai massimi del 2022 da inizio agosto. Non c’è dubbio che l’aumento dei tassi di interesse, con l’inflazione che corre e la Fed determinata ad abbattere l’aumento dei prezzi al consumo, abbia innescato una rinnovata domanda di flussi di cassa oggi e non in un futuro distante.
I tassi salgono, i value brillano
Fonte: Stockcharts.com
Sebbene sia ancora presto, non aspettiamoci molti cambiamenti nel portafoglio di MTUM alla fine del mese prossimo con i settori value che continuano a mostrare uno slancio relativo forte. Quello che potrebbe essere eliminato dal paniere di MTUM sono le azioni del settore immobiliare e delle utenze energetiche. Si tratta di aree che sono state oggetto di trade di sicurezza periodicamente nel 2022 ma che di recente sono state colpite dalla volata dei tassi di interesse.
Utenze e immobiliari colpiti ultimamente
Fonte: Stockcharts.com
MTUM non è l’unica scelta per lo slancio. Ci sono anche Invesco DWA Momentum ETF (NASDAQ:PDP), SPDR® Russell 1000 Momentum Focus ETF (NYSE:ONEO), o Vanguard U.S. Momentum Factor (NYSE:VFMO). Il fondo Vanguard, ad esempio, è più inclinato verso le small-cap con un approccio quasi equal-weight. La scorsa settimana ha segnato massimi relativi nuovi dal giugno 2021.
Morale della favola
Quest’anno si è trattato di preservare capitale. Finora questo semestre, però, il fattore di slancio ha visto una decente forza relativa. Attenti ad ulteriori rialzi se i tassi dovessero continuare a salire e i value resteranno tra i favoriti.
Nota: Mike Zaccardi è long su VFMO ma non possiede nessun altro asset menzionato in questo articolo.