EUR/USD in un Ampio Range di Lungo Periodo: Ritorno al Ribasso o Svolta Rialzista?
(Analisi Tecnica su Timeframe Weekly)
Introduzione
Il cambio EUR/USD, visto in un’ottica di lungo periodo (grafico Weekly), mostra un quadro ben diverso rispetto al breve termine. Qui possiamo osservare i grandi trend degli ultimi anni, i principali punti di svolta e i livelli di supporto/resistenza “storici”. In questa analisi, esploreremo le dinamiche di lungo periodo dell’euro-dollaro, cercando di individuare i possibili scenari per i prossimi mesi.
1. Contesto e Trend di Lungo Periodo Massimi storici (2008-2011)
L’area 1,60 (raggiunta nel 2008) rappresenta il picco più alto dell’ultimo ventennio, seguito poi da altri massimi discendenti (zona 1,49 nel 2011 e circa 1,39 nel 2014). Da quel momento, l’EUR/USD ha intrapreso un trend ribassista principale che lo ha portato progressivamente a livelli più bassi.
Minimi chiave (2015, 2017, 2022) Dopo il forte calo del 2014-2015, l’euro/dollaro si è assestato in un ampio range fra 1,05 e 1,20 circa. Durante le fasi più critiche (2015-2017 e poi 2022), il cambio ha toccato la parità o è persino sceso leggermente sotto 1,00 (in area 0,95-0,99).
Range e lateralità dal 2015 Il periodo che va dal 2015 a oggi è stato caratterizzato da importanti oscillazioni, ma senza una chiara direzione univoca sul lunghissimo termine: il mercato tende a muoversi tra i grandi supporti in area 1,00-1,05 e le resistenze intorno a 1,20-1,25 (con picchi intermedi).
2. Livelli Tecnici Principali su Weekly Supporti 1,00-1,03:
rappresenta una delle zone di supporto più importanti, toccata più volte (2015, 2017, 2022). La rottura convinta di quest’area in passato ha aperto scenari di ulteriore debolezza, ma spesso è anche stata un punto di rimbalzo. 0,95: minimo estremo toccato in certi momenti di forte pressione ribassista (2022). Resistenze 1,10-1,12: fascia di “resistenza intermedia” più volte testata come pivot nel medio periodo. 1,15-1,16 e poi 1,20-1,22: livelli superiori di resistenza che storicamente hanno respinto diversi tentativi di rialzo.
Price Action
Negli ultimi mesi, il mercato ha oscillato tra l’area di parità (1,00) e 1,10-1,12, senza riuscire a consolidare un trend lineare. La presenza di massimi decrescenti dal 2008 suggerisce una tendenza ribassista di fondo sul lunghissimo termine, sebbene dal 2015 la dinamica sia più laterale che unidirezionale.
3. Scenari di Medio-Lungo Periodo Scenario rialzista (rimbalzo dai supporti chiave)
Se l’area intorno a 1,00–1,03 continua a sostenere il prezzo, l’euro potrebbe tentare un rimbalzo verso le prime resistenze in zona 1,08–1,10. Un ritorno deciso sopra 1,10–1,12 (e soprattutto sopra 1,15) sarebbe un segnale di recupero più strutturato, capace di proiettare il cambio verso 1,20–1,22 nel lungo termine.
Tale scenario rialzista richiederebbe però un contesto macro favorevole all’euro (ad esempio, un rafforzamento delle politiche restrittive della BCE o un rallentamento aggressivo della FED).
Scenario ribassista (rottura di supporto) Se l’EUR/USD non riesce a mantenersi sopra 1,00–1,03 e rompe con decisione la fascia di parità, potremmo assistere a un ulteriore scivolone verso 0,95 o persino minimi più profondi (qualora il dollaro si rafforzasse in modo significativo). Questo quadro potrebbe realizzarsi in caso di dati macro UE deboli, politiche monetarie più accomodanti da parte della BCE rispetto alla FED, o ulteriori crisi geopolitiche che spingano gli investitori verso il dollaro come “porto sicuro”.
4. Fattori Macroeconomici da Monitorare Politiche Monetarie FED vs BCE
L’ampiezza del differenziale di tassi d’interesse tra Stati Uniti ed Europa è spesso determinante nella direzione di medio-lungo periodo. Se la BCE accelera con i rialzi dei tassi e la FED si mostra più cauta, l’euro potrebbe guadagnare trazione.
Inflazione e Outlook Economico
Alti livelli di inflazione e aspettative future influenzano la politica monetaria e la percezione dei mercati.
Dati sul PIL, sulla disoccupazione e sulle prospettive di crescita (sia in UE che in USA) possono cambiare rapidamente il sentiment su EUR/USD.
Eventi Geopolitici Potenziali tensioni (conflitti, rischi energetici, crisi politiche) possono far migrare i capitali verso il dollaro, storicamente considerato rifugio sicuro nei momenti di incertezza.
5. Conclusione Su un timeframe Weekly
EUR/USD mostra una tendenza ribassista di fondo fin dal 2008, ma con una fase di ampio range a partire dal 2015. La zona 1,00–1,03 resta il fulcro: da qui può partire un rimbalzo tecnico significativo (se supportato da fattori macro adeguati) o, in caso di rottura netta, potrebbe avviarsi un nuovo capitolo di debolezza verso i minimi più estremi (0,95 e oltre).
Per chi opera sul medio-lungo periodo, la parola chiave è pazienza: attendere breakout sopra le resistenze per confermare un vero cambio di rotta, oppure cercare segnali di cedimento sotto la parità per cavalcare la continuazione ribassista. Nel frattempo, i dati macro (inflazione, tassi, PIL, occupazione) e i fattori geopolitici restano i principali market mover da monitorare.
Disclaimer Le informazioni fornite in questa analisi sono a scopo puramente informativo e didattico. Non costituiscono una sollecitazione o un consiglio di investimento personalizzato. Il trading sul mercato valutario è caratterizzato da un rischio elevato e richiede un’adeguata gestione del capitale e una conoscenza approfondita dei meccanismi di mercato. Ogni decisione di investimento è a carico del singolo investitore.
Autore: LC_Analysis Trader e analista con focus su dinamiche macroeconomiche e analisi grafica di medio-lungo termine.
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