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Exxon Mobil: l’ultimo minimo del titolo è un’opportunità di acquisto?

Pubblicato 05.03.2018, 17:05
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il titolo azionario di Exxon Mobil (NYSE:XOM) è sotto pressione dall’inizio dell’anno.

Sebbene il prezzo del greggio sia stato scambiato in un range più alto nel 2018, gli investitori si sono allontanati dal principale produttore di greggio mondiale dopo che la compagnia ha deluso le aspettative sugli ultimi utili trimestrali.

XOM Weekly

Scambiato a 75,55 dollari alla chiusura di venerdì, il titolo di Exxon registra un crollo di circa il 10% nel 2018, cancellando tutti i guadagni dei 12 mesi precedenti. Questo calo, che ha spinto il rendimento del dividendo della compagnia sopra il 4%, rappresenta un’opportunità di acquisto per gli investitori da entrate a lungo termine?

Nonostante la temporanea battuta d’arresto, ritengo che Exxon Mobil non abbia perso il suo fascino e che gli investitori debbano focalizzarsi sul valore a lungo termine generato dall’importante trasformazione della compagnia seguita all’ultimo ribasso del greggio.

Oil Monthly 2013-2018

Operazioni diversificate

La maggiore forza del business model di Exxon Mobil deriva dalla sua diversificazione. La compagnia gestisce una delle raffinerie integrate più grandi del mondo, commercializza prodotti petroliferi e produce anche prodotti chimici. In altre parole, il flusso di entrate di Exxon non dipende solo dal greggio.

Tale diversificazione garantisce un bilancio salutare, migliorando la capacità della compagnia di continuare a generare flussi di cassa quando i prezzi di greggio e gas si trovano in un ribasso ciclico.

NatGas Monthly 2013-2018

I prezzi deboli della materia prima dal 2014 hanno pesato fortemente sui processi upstream che rappresentano l’unica area in cui la compagnia continua ad incontrare difficoltà. Escludendo un’agevolazione fiscale nel quarto trimestre, le perdite generali derivanti dai processi upstream USA della compagnia ammontano a 541 milioni di dollari. Si tratta della dodicesima perdita trimestrale consecutiva di Exxon in quest’area e sembra essere il fattore che pesa di più sul prezzo delle azioni della compagnia. La gestione ha, però, in mente un piano per risolvere il problema.

Per affrontare questo ribasso ciclico del prezzo del greggio, Exxon sta investendo miliardi di dollari nell’aumento della produzione petrolifera nel Bacino Permiano nel Texas occidentale e in New Mexico, espandendo le operazioni esistenti, migliorando le infrastrutture e costruendo nuovi siti di produzione.

La compagnia intende triplicare la sua produzione di greggio e gas nel Bacino Permiano entro il 2025, incoraggiata dalla recente riduzione delle tasse per le aziende. Exxon ha intenzione di integrare questa nuova fornitura con la divisione di raffinazione e con quella chimica, per avere ulteriore margine.

La minaccia del rendimento dei bond

Titoli azionari con grossi dividendi come Exxon tendono ad avere una cattiva performance quando il rendimento dei bond comincia a salire. La ragione è semplice: quando gli investitori vedono un bel ritorno dagli investimenti rifugio, come i Buoni del Tesoro, si allontanano da quelli più rischiosi.

Venerdì, i Buoni del Tesoro USA a 10 anni erano scambiati a poco meno del 3% e alcuni analisti prevedono un rendimento del 4% entro la fine del 2018 man mano che la Fed, la banca centrale USA, continuerà ad alzare i tassi di interesse. Tuttavia, per quanto riguarda Exxon, penso che gli investitori lo stiano interpretando nel modo sbagliato.

I pagamenti dei dividendi di Exxon agli azionisti sono aumentati ad un tasso annuo medio del 6,3% negli ultimi 35 anni. La compagnia è tra i maggiori distributori di contanti tra le compagnie quotate sull’indice Dow Jones Industrial Average, avendo pagato quasi 13 miliardi di dollari agli azionisti negli ultimi 12 mesi.

Mille dollari investiti nelle azioni della compagnia 40 anni fa avrebbero lo straordinario ritorno di 70.000 dollari totali oggi, con la fetta più grossa derivante dai dividendi.

Morale della favola: Con il prezzo del greggio stabile nel range di 60-65 dollari al barile e le previsioni di alcuni, tra cui Goldman Sachs, secondo cui il Brent raggiungerà gli 82,50 dollari entro i prossimi sei mesi, prevedo un trend rialzista emergere dal titolo XOM.

Brent Monthly 2013-2018

Anche se il prezzo del greggio dovesse restare ai livelli attuali, la crescita continua della produzione consentirebbe alla compagnia di aumentare i suoi flussi di cassa. Grazie alla diversificazione ed al bilancio eccellente, Exxon è sulla buona strada per confermare la sua lunga ed impressionante storia di dividendi affidabili.

Confrontando la performance di Exxon Mobil con i colleghi del settore, si nota che la compagnia sta ancora ottenendo ritorni migliori. In seguito al crollo del 15% dal massimo di 52 settimane di 89,30 dollari all’inizio di gennaio, il prezzo delle azioni della compagnia sembra economico e difficile da ignorare. Penso che sia raccomandabile comprarlo all’attuale minimo.

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