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Fed: policymaker difensivi, aumenta la paura della recessione

Pubblicato 09.05.2022, 16:46

Alcuni dei commenti resi dal Presidente della Federal Reserve Jerome Powell in occasione della conferenza stampa della scorsa settimana spingono a chiedersi se non viva in un universo parallelo.

Parlando della tensione del mercato del lavoro, Powell ha lodato la forza dell’economia.

“È un’economia forte e niente suggerisce che sia vicina o vulnerabile ad una recessione”.

A parte forse il calo dell’1,4% del PIL USA nel primo trimestre. Un calo simile nel secondo trimestre significherebbe una recessione già quest’anno, sebbene l’inflazione sia ben lungi dall’essere stata domata.

In molti pensano che una recessione sia inevitabile, ma Powell è sembrato irremovibile.

“Penso che abbiamo buone possibilità di ripristinare la stabilità dei prezzi senza una recessione, senza un forte downturn, senza una disoccupazione considerevolmente alta, più alta”.

Powell spera ancora in quello che ha definito un atterraggio “morbido, o quasi” per l’economia, con un’attività rallentata ma senza un prolungato downturn.

Per un breve momento mercoledì, Powell è sembrato determinato a passare alla storia come il Presidente che ha riportato la cosiddetta “ciotola del punch”. Ha sminuito la possibilità di un aumento da 75 punti base affermando che non è qualcosa che i policymaker stanno “considerando attivamente”.

Ha spiegato che sono probabili ulteriori aumenti da mezzo punto ma ha suggerito anche che il Federal Open Market Committee potrebbe tornare agli aumenti da un quarto di punto se i dati lo consentiranno.

Non una questione di se, ma di quanto grave sarà

I mercati inizialmente hanno interpretato le sue parole come segno di un ritorno ai tempi felici. I titoli azionari sono saliti, i rendimenti dei Treasury sono scesi. Ma poi, ripensandoci, i mercati hanno invertito la rotta: i titoli azionari sono crollati ed i rendimenti dei Treasury sono schizzati, proprio il giorno dopo.

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Il FOMC dovrà alzare i tassi più di quanto pensino i policymaker per mettersi al passo con l’inflazione, rendendo inevitabile una recessione.

I critici della Fed, come l’economista Charles Calomiris, pensano che non sia più una questione di se ci sarà una recessione, ma di quanto sarà grave. La scorsa settimana ha spiegato:

“La Fed ha perso la sua chance di inasprire senza una recessione. Più rimanda facendo finta di avere ancora questa possibilità, più la renderà grave”.

Parte del problema è che Powell ed i suoi colleghi si trovano in una posizione strana. Il presidente ha rimandato l’intervento sui tassi di interesse perché aspettava di essere rinominato.

Ora sta agendo lentamente per inasprire la politica monetaria perché tassi alti e recessione non promettono bene per le elezioni di metà mandato.

Un sondaggio della CNBC condotto sui titolari di piccole imprese la scorsa settimana ha rivelato che 8 intervistati su 10 si aspettano una recessione quest’anno, dimostrandosi più pessimisti degli esperti di Wall Street.

Con le critiche in aumento, i policymaker della Fed sono diventati più difensivi. Christopher Waller la scorsa settimana ha reso noto che il FOMC non è stato l’unico gruppo a sbagliare sull’inflazione l’anno scorso.

Ma è l’unico che conta e non può permettersi di sbagliare quando tutti ne subiscono poi le conseguenze.

Waller, ex capo economista della Fed di St. Louis, a titolo di scusa, ha sottolineato come il FOMC sia formato da un gruppo eterogeneo di policymaker, ciascuno con la sua opinione su come meglio assolvere alla doppia missione della Fed di massima occupazione e stabilità dei prezzi.

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“Dobbiamo riconciliare queste opinioni e raggiungere un consenso che crediamo farà arrivare l’economia al nostro obiettivo. Questo processo potrebbe portare ad ulteriori cambiamenti graduali della politica, con i membri che dovranno trovare un compromesso”.

Il suo ex capo, il presidente della Fed di St. Louis James Bullard è in prima linea nel chiedere interventi più aggressivi da parte della Fed.

L’economista Robert Brusca la scorsa settimana ha reso noto che la Fed ha perso il treno ed una recessione è ormai inevitabile.

“Oh, vediamo le recessioni arrivare in anticipo ma senza abbastanza avvertimenti che ci spingano ad agire. Un po’ come il Titanic che ha visto l’iceberg ma …era troppo tardi. La Fed ha modelli, molte idee, tantissimi economisti, ma probabilmente non ha più le giuste opzioni”.

Ultimi commenti

e poi c'è anche l'economia della Cina che ci da una mano a stare a galla...
Powell ha tenuto bassi i tassi per fare contento Trump e farsi rieleggere ora si pagano le conseguenze
Vero. Se i tassi venivano alzati prima era meglio. Ha comunque recitato un mea culpa. I livelli di inflazione erano insostenibili.
Non concordo assolutamente con questo articolo. I bilanci societari sono solidi e non è affatto scontato che i tassi si alzeranno nuovamente. Gli effetti della decisione della Fed sono visibili. Crolla il prezzo del petrolio e delle materie prime. Inizialmente ha trascinato giù tutti i mercati a causa della rata che le aziende dovranno sborsare per acquisire liquidità, adesso ci saranno i vantaggi di una minore inflazione.
Sperem
Il petrolio veramente sta oltre i 100$ e nonostante i lockdown in Cina, e ancora non abbiamo visto nulla quando verrà bloccato l'import europeo di petrolio Ural russo. I mercati erano in bolla già da fine 2021, e tutti sapevano che la politica monetaria andava normalizzata, lentamente o velocemente, ma normalizzata. Se i tassi salgono le borse prima scendono, poi vedono se gli utili reggono, ma di norma, prima... scendono..e così è stato da prima dell'Ucraina. Ora ci propongono di sostituire alla politica monetaria quella fiscale, quale stimolo. Ma gli Usa sono già oltre il 100% nel debito/Pil e non parliamo di paesi come l' Italia.. dunque, alta inflazione energetica, su cui non puoi fare molto, core Usa al 6%, tensioni geopolitiche, assalto al gas russo per suicidio UE, poco spazio fiscale nei bilanci pubblici europei e totale assenza di integrazione europea, rischi di nuove ondate di covid a ottobre, prezzi degli asset finanziari ancora alti...le borse devono scendere ancora...
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