Cede terreno, con il calo accompagnato da volumi in forte crescita, l'S&P 500 che ieri ha perso più di 1 punto percentuale arretrando fino a quota 1746,20 (per poi terminare a 1747,15) provenendo da un massimo di giornata a 1774,54. I prezzi hanno dunque fallito un nuovo attacco alla resistenza in area 1775, picco del 30 ottobre, disegnando su tale livello un doppio massimo che sembra preludere alla realizzazione di una correzione più ampia del rialzo dell'ultimo mese. La figura ribassista e' stata completata con la discesa al di sotto dei 1752 punti, minimo del primo novembre. L'obiettivo di tale configurazione, calcolato in base alla proiezione della sua ampiezza dal punto di rottura, è posto in area 1725/30 ma il suo (probabile) raggiungimento non modificherebbe comunque il trend rialzista di fondo dell'indice. Da notare che a 1733 l'indice trovera' il gap rialzista del 18 ottobre e a 1729 il picco del 19 settembre. Solo al di sotto di tale area scatterebbe un primo campanello di allarme per il test a 1700 della linea di tendenza che sale dai bottom di novembre 2012, poco distante dalla media mobile a 100 giorni passante a 1685, sostegno rilevante in ottica temporale più estesa. La violazione di questo ultimo riferimento creerebbe i presupposti per la realizzazione di un ulteriore segmento ribassista verso quota 1646, minimo del "doji" del 9 ottobre. I prezzi torneranno invece ad inviare segnali di forza in caso di superamento della resistenza a 1775, preludio alla ripresa del cammino rialzista in direzione di un primo target a 1800 e successivo a 1860, sul lato alto del canale rialzista costruito a partire dalla citata linea disegnata dai minimi di novembre 2012.