Ormai sappiamo bene che il FTSE MIB e gli altri indici mondiali si trovano sotto scacco dalle politiche di Teheran e dal pericolo di una potenziale uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
Questi fattori non danno prospettive positive nel medio - lungo periodo. Possiamo pensare, pertanto, di trovare un equilibrio ed una stabilità dei mercati solo in caso di un accordo tra Iran e gli altri Paesi produttori di petrolio e di una certezza della permanenza di Londra nell'UE.
Alla luce di ciò, è importante analizzare su time frame settimanale e giornaliero l'indice di Milano.
Infatti, si osserva che:
1. la media mobile esponenziale a 5 periodi rappresenta una prima resistenza dinamica al livello di 17589 punti, mentre la media mobile esponenziale a 9 periodi individua una seconda resistenza nel caso di una rottura della prima;
2. l'indicatore RSI marca 30 punti ed è sul punto di incrociare al rialzo la media mobile a 9 periodi, manifestando che i compratori stanno recuperando il controllo dell'indice.
Il grafico su time frame giornaliero evidenzia che:
1. le medie mobili esponenziali a 5 e 9 periodi hanno incrociato al rialzo la BBMiddle;
2. l'indicatore RSI sembra confermare movimenti di mercato su posizioni "long".
Alla luce dei dati emergenti possiamo notare una generale tendenza al rialzo dell'indice. Tuttavia, le notizie che giungono dalla sessione ASIA/Pacifico, non sono confortanti.
L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso con un insignificante +0,02%.
Il Nikkei 225 ha perso un -1%.
Shanghai sprofonda a - 2,87%.
Hang Seng si adegua all'andamento e perde il -1,30%.
Il KOSPI marca un - 0,18%.
Infine, il BSE Sensex 30 termina con un -0,66%.
Anche i futures americani S&P 500 e Nasdaq 100 non fanno ben sperare per questa sessione giornaliera, in quanto, al momento di questa rilevazione, stanno perdendo rispettivamente il -0,28% ed il -0,48%.
Pertanto, si consiglia agli operatori intraday di valutare i supporti e le resistenze indicate, prima di entrare nel mercato con posizioni "long" o "sell".
Buon Trading