Un paio di mesi fa l'indice principale nazionale Ftse Mib si trovava in area 22000 punti ed il calcolo delle probabilità (5% pox di superare area/fascia 22000-22600) “consigliava” l'entrata short (oppure entrata alla rottura ribassista dei 21450) con target area 17800. La prima entrata in area 20500 non andò a buon fine per Stop Loss 20600
Da quel 23 Aprile l'indice ha intrapreso una discesa che l'ha portato a perdere circa un 11% raggiungendo, coi minimi del 31 Maggio, la quotazione di 19535 punti (dove si sarebbe dovuto prendere profitto -vedi grafico-), mentre l'ORO dall'entrata Long a 1275 circa è arrivato, proprio un paio di giorni fa, a toccare il massimo “di periodo” a 1442 (+13% circa ed anche in questo caso sarebbe stato/sarebbe meglio prendere profitto)
Se per l'ORO è probabile al 70% che si possa assistere ad una fase di consolidamento prima di tentare di superare area-fascia 1450-1500 (nuovo Long), invece per l'indice principale meneghino (e non solo) la situazione potrebbe anche diventare drammatica, con l' Orso pronto ad infliggere delle zampate che rischierebbero di diventare “mortali” (discesa sotto i 17800 punti)
I motivi del mancato ottimismo sfortunatamente continuano ad essere i soliti (vedi articolo precedente), con la situazione, però, che invece di migliorare sembra volgere al peggio. Ne consegue che se il target dei 17800 rimane ancora valido al 90%, le pox di vedere il FTSE MIB scendere verso area-fascia 16000-15000 sono ri-salite al 65%
Ma cerchiamo di approdonfire qualche dato. La globalizzazione, che potremmo dire sia stata partorita a metà del 19° secolo con l'avvento delle navi a vapore, ferrovie e telegrafo, si potrebbe dipingere banalmente come la nascita di un evento atto ad espandere le economie degli Stati avanzati oltre confine; e sempre banalmente e metaforicamente parlando: tentando di fare col denaro quanto in passato si faceva con le guerre imperialistiche
Il rovescio della medaglia, però, è che tutta una serie di circostanze hanno o stanno sovvertendo l'ordine delle cose. L'egemonia a Stelle e Strisce è quasi giunta alla fine e se la Cina è ormai pronta a spodestare il “Regno di Trump” (vedi dazi), altri Stati tenteranno di scalare la graduatoria per diventare Superpotenze; tra questi India, Indonesia, Pakistan, Russia, Messico, Egitto senza dimenticare una delle economie più promettenti d'Africa che nel prossimo ventennio potrebbe entrare nella Top 15: la Nigeria.
E l'Europa? Beh, il futuro europeo si presenta davvero molto difficile ed i problemi sono molteplici:
A) Le varie differenze storiche ed economiche tra Nord e Paesi Mediterranei
B) il nodo Italia, malata cronica di debito pubblico
C) l'uscita, sancita dalla Brexit, del Regno Unito dall'Unione
D) Germania e Francia che si ergono a Governatori d'Europa (ma in effetti non ci sono molte altre soluzioni) e alle condizioni di cui sopra trovare una politica economica e “militare” comune pare effettivamente improbabile considerando che anche per Germania e Francia il futuro non sarà del tutto roseo
E l'Italia? Nel mio ultimo articolo citavo il pensiero di Indro Montanelli e, a meno di “miracoli”, il prossimo ventennio non regalerà molti sorrisi. Ad oggi, il pericolo effettivo è quello di continuare la discesa intrapresa anni fa col rischio di declassare la nostra Penisola fin al di fuori delle nuove prime 15 potenze mondiali. Inoltre, in una situazione simile, la fase di “svendita”-colonizzazione già da tempo in atto non farebbe altro che intensificarsi
Tornando al FTSE-MIB. La ragione principale che potrebbe portare l'indice in fascia 16-15000 è, come “al solito”, la fragilità del nostro debito pubblico (rapportato al PIL) e di conseguenza quello del nostro sistema bancario. E proprio per questo, guardando le quotazioni delle nostre Banche che si trovano non lontane dai minimi storici (considerando 15 anni) è probabile al 90% che in caso di débâcle del settore un 15% di ribasso dell'indice dai prezzi attuali non sarebbe sufficiente
Per l'ennesima volta “il consiglio” rimane quello di evitare di assumere posizioni Long Multiday o “tipo cassettista”. Per entrate Long bisognerebbe sempre attendere o il superamento dei 22600 punti oppure almeno l'arrivo a 17800 valutando però le quotazioni dei titoli bancari.
Per quanto riguarda l'operatività:
STM (PA:STM) - chiuso in Stop Profit a 15.80 (+7% circa)
TENARIS (MI:TENR) - chiuso in Stop Loss a 12.10 (meno 4% circa).
Per il resto:
FTSE MIB - ri-entrerei Short
alla rottura dei 20500 punti con Stop Loss a 20750
oppure in caso di nuovi allunghi in area-fascia 22000-22600 con Stop Loss a 22700.+