🧐 L'aggiornamento di ottobre di ProPicks IA è appena uscito! Scopri quali titoli sono entrati nella listaScegli i titoli con l'IA

Ue procede con dazi auto elettriche Cina dopo voto divisivo

Pubblicato 04.10.2024, 12:04
Aggiornato 04.10.2024, 15:27
© Reuters. Il BYD EV Dolphin Mini viene esposto mentre il produttore cinese di veicoli elettrici annuncia il lancio dell'EV a basso costo a Città del Messico, Messico, 28 febbraio 2024. REUTERS/Toya Sarno Jordan

BRUXELLES (Reuters) - Bruxelles ha detto che si atterrà ai piani per imporre pesanti dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina, anche dopo che la Germania, principale economia del blocco, ha votato contro la proposta di introdurli aprendo una spaccatura sulla maggiore controversia commerciale con Pechino in un decennio.

I dazi proposti sui veicoli elettrici costruiti in Cina, fino al 45%, costerebbero alle case automobilistiche miliardi di dollari in più per far entrare le auto nell'Unione europea e dovrebbero essere imposte dal mese prossimo per cinque anni.

La Commissione, che sovrintende alla politica commerciale dell'Unione europea, ha detto di voler contrastare quelle che considera ingiuste sovvenzioni cinesi dopo un'indagine durata un anno, ma ha anche affermato che continuerà i colloqui con Pechino.

Un possibile compromesso potrebbe essere quello di fissare dei prezzi minimi di vendita.

Stamani la Commissione ha detto che la sua proposta di imporre tariffe definitive sui veicoli elettrici di produzione cinese ha ottenuto il necessario sostegno da parte degli Stati membri. Hanno votato a favore 10 Stati membri, mentre 5 si sono espressi contro e in 12 si sono astenuti.

Sarebbe stata necessaria l'opposizione di una maggioranza qualificata di 15 membri dell'Ue, che rappresentano il 65% della popolazione europea, per bloccare la proposta.

Fra i 10 a favore, oltre all'Italia, anche Francia, Polonia Paesi Bassi, Finlandia, Lettonia, Lituania, Estonia, Bulgaria e Danimarca. Un gruppo che rappresenta il 45,99% della popolazione UE.

Hanno votato contro la proposta di imporre dazi alle auto elettrice cinesi, Germania, Ungheria, Malta, Slovenia e Slovacchia in rappresentanza del 20,65% della popolazione europea.

Il voto riflette le divisioni in Europa sulle relazioni commerciali con la Cina. Alcuni Paesi vogliono una linea ferma contro quelli che considerano eccessivi sussidi statali e ricordano il fallimento dell'Ue nell'imporre dazi sui pannelli solari cinesi un decennio fa. La Cina detiene una quota superiore al 90% del mercato fotovoltaico dell'Ue.

Altri vogliono invece incoraggiare gli investimenti cinesi o temono una guerra commerciale.

In quella che è già stata vista come una ritorsione, quest'anno Pechino ha lanciato le proprie indagini sulle importazioni di brandy, prodotti lattiero-caseari e carne di maiale dell'Ue.

UN SEGNALE DEFINITIVO?

L'amministratore delegato di Bmw Oliver Zipse ha definito il voto "un segnale definitivo per l'industria automobilistica europea". Ha affermato che è necessario un rapido accordo tra Bruxelles e Pechino per evitare un conflitto commerciale.

Volkswagen (ETR:VOWG) ha detto che le tariffe previste sono "l'approccio sbagliato".

Geely Holding ha espresso "profonda delusione" per la decisione della Commissione, affermando che potrebbe ostacolare le relazioni economiche tra Ue e Cina e danneggiare le aziende e i consumatori europei.

Il ministero degli Esteri cinese non ha risposto al momento a una richiesta di commento di Reuters.

Il premier Viktor Orban ha affermato che l'Ue si sta avvicinando a una "guerra fredda economica" con la Cina.

Tuttavia, l'associazione automobilistica francese Pfa ha detto che è un segnale positivo che i membri dell'Ue abbiano appoggiato i dazi, aggiungendo di essere a favore del libero scambio, purché equo.

Stellantis (BIT:STLAM) ha dichiarato di sostenere la concorrenza libera e leale e che il settore è sotto pressione a causa degli ambiziosi piani di riduzione delle emissioni di carbonio e "dell'offensiva commerciale globale cinese".

UNA POSIZIONE RIGIDA

La posizione dell'Ue nei confronti di Pechino si è irrigidita negli ultimi cinque anni. La Cina è vista come un potenziale partner in alcune questioni, ma anche come un concorrente sistemico.

Secondo la Commissione, la capacità produttiva inutilizzata della Cina, pari a tre milioni di veicoli elettrici all'anno che devono essere esportati, è il doppio del mercato dell'Ue. Considerati i dazi al 100% negli Stati Uniti e in Canada, lo sbocco più ovvio per questi veicoli elettrici è l'Europa.

Nell'ambito del proseguimento dei negoziati con la Cina, la Commissione potrebbe riconsiderare un impegno sui prezzi che preveda un prezzo minimo di importazione e, in genere, un tetto massimo di volume.

© Reuters. Il BYD EV Dolphin Mini viene esposto mentre il produttore cinese di veicoli elettrici annuncia il lancio dell'EV a basso costo a Città del Messico, Messico, 28 febbraio 2024. REUTERS/Toya Sarno Jordan

Un caso emblematico è quello di Volvo Cars, controllata a maggioranza da Geely. L'azienda spera di evitare le pesanti tariffe all'importazione dei suoi veicoli elettrici prodotti in Cina raggiungendo un accordo sui prezzi.

Le tariffe dell'Ue vanno dal 7,8% per Tesla (NASDAQ:TSLA) al 35,3% per SAIC e altre aziende che non hanno collaborato all'indagine dell'Ue. Queste tariffe si aggiungono al dazio standard del 10% previsto dall'Ue per l'importazione di automobili.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.