Ieri la Federal Reserve ha aperto le danze aumentando gli oneri di finanziamento.
Lo spettacolo delle banche centrali continuerà oggi con BNS, Norges Bank, CBRT e BCE.
Come ampiamente previsto, la Banca Nazionale Svizzera non ha apportato modifiche alla sua politica monetaria.
Analogamente, la Norges Bank ha mantenuto invariato allo 0,50% il tasso di riferimento. La banca centrale norvegese ha però segnalato che inizierà ad alzare i tassi nell’autunno del 2018. La corona è salita dell’1,20% contro il dollaro USA e la coppia USD/NOK è scivolata a 8,2265. L’EUR/NOK è sceso dell’1,30%, a 9,72.
In Turchia, la CBRT dovrebbe mantenere invariati i suoi tre tassi d’interesse di riferimento. Il mercato prevede però che la banca aumenterà il tasso late liquidity dell’1%, portandolo al 13,25%, facendo pagare di più alle banche che richiedono prestiti poco prima della chiusura del mercato. Sull’onda delle interferenze politiche dal governo, la banca centrale ha trovato un altro modo per alleviare la pressione sulla TRY. La CBRT può decidere di non finanziare le banche locali attraverso l’asta di repo a una settimana, costringendole a contrarre prestiti a tassi molto più elevati attraverso la cosiddetta “late liquidity window”.
In Europa, sia la BCE, sia la BoE terranno le ultime riunioni dell’anno. Considerando che la prima ha già dimezzato il suo programma di allentamento quantitativo a ottobre, molto probabilmente Mario Draghi resterà a guardare.
La situazione è simile per la BoE, giacché la banca centrale ha già aumentato gli oneri di finanziamento a novembre.
Ci aspettiamo dunque pochi interventi, anche se entrambe le banche coglieranno senz’altro l’opportunità per ribadire la loro impostazione prudente rispetto alle prospettive di inflazione e crescita.