Market Brief
Con il Natale ormai alle porte, nella notte le borse asiatiche hanno avuto un andamento divergente. La PBoC ha abbassato la quotazione dell’USD/CNY per la prima volta dal 3 dicembre, portandola a 6,4753 dal livello a 6,4814 di venerdì.
Il Composite di Shanghai ha guadagnato l’1,77%, mentre quello di Shenzhen, ad alto tasso di titoli tecnologici, è salito dello 0,96%. In Giappone, gli indici azionari hanno ceduto terreno per il terzo giorno consecutivo, perché gli investitori stanno ancora tentando di capire se la modifica al QQE apportata lo scorso venerdì dalla BoJ debba essere intesa come uno stimolo.
Il Nikkei ha ceduto lo 0,37%, il più ampio indice Topix lo 0,38%. La coppia USD/JPY si è mossa lateralmente a Tokio, rimanendo fra 121,04 e 121,51. Anche in un’ottica di medio termine, la coppia si sta muovendo all’interno della fascia compresa fra 118 e 125,90.
In Europa, stando ai risultati dei sondaggi dalla Spagna, nel 2016 la stabilità dell’unione verrà messa in discussione. Infatti, le elezioni generali spagnole del 2015 hanno messo fine al tradizionale sistema bipartitico, che perdurava dagli anni Settanta, generando un parlamento senza maggioranza perché le due forze nuove, ovvero il partito di sinistra antiausterità Podemos e i liberali di Ciudadanos, hanno vinto quasi un terzo dei seggi. È quindi probabile che l’incertezza politica dell’Eurozona diventi uno dei temi principali del 2016, andando a esercitare ulteriori pressioni sull’EUR.Tuttavia, nel breve periodo, gli investitori non sembrano troppo preoccupati: l’EUR/USD si è mosso fra 1,0849 e 1,0883 durante la seduta asiatica; l’inclinazione rimane positiva.
In Brasile cresce l’incertezza, dopo che venerdì il ministro delle Finanze Joaquim Levy ha annunciato le dimissioni. Il real brasiliano ha subito un forte colpo, cedendo il 2,63% contro l’USD e il 3,18% contro l’euro. Il 2016 sarà un anno difficile per la settima economia mondiale, visti il processo per impeachment, gli ulteriori tagli potenziali del rating sovrano e il crescente buco fiscale. La pressione sul real rimarrà elevata perché il nuovo arrivato, Nelson Barbosa, molto probabilmente sarà meno aggressivo rispetto alle tanto attese misure di austerità. Questa settimana la coppia USD/BRL ha chiuso a 3,9831.
In Europa, i future sui listini azionari puntano a un’apertura in calo, con il Footsie a -0,07%, l’SMI a -0,48%, il CAC 40 a -0,28%. Il DAX tedesco guadagna lo 0,06%, invece l’IBEX spagnolo cede il 2,95% in scia all’esito delle elezioni. La coppia EUR/CHF si muove intorno a 1,08 e l’USD/CHF sta tornando verso la parità. Oggi gli operatori monitoreranno la fiducia dei consumatori in Danimarca; il saldo delle partite correnti e gli investimenti diretti esteri in Brasile; la fiducia dei consumatori nell’Eurozona.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd