Gli Usa corrono piu' del previsto. Fitta pioggia di dati positivi oggi per gli States, che hanno permesso alle borse di mantenersi vicine ai precedenti record. Negli Stati Uniti il Bureau of Economic Analysis ha pubblicato la prima stima del PIL relativo al secondo trimestre 2013 indicando un incremento pari all'1,7% annualizzato dall'1,1% della rilevazione precedente. Le attese erano per un incremento dell'1%, il dato del primo trimestre era invece di un +1,8%. La stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di luglio una crescita di 200 mila nuovi impieghi. Il dato e' risultato superiore sia alle attese degli addetti ai lavori ,che si aspettavano un incremento di 180 mila posti di lavoro, che alla rilevazione precedente (198 mila rivista al rialzo da 188 mila unità). Aumentano inoltre piu' delle attese anche i consumi personali del secondo trimestre, la crescita e dell'1,8% rispetto all'1,6% stimato dagli economisti. L'Indice PMI Chicago (attivita' manifatturiera) nel mese di luglio e' salito a 52,3 punti dai 51,6 punti del mese precedente, risultando tuttavia inferiore alle attese degli addetti ai lavori, fissate su un indice pari a 54 punti.
L’indice Dow Jones ha ritoccato mercoledì scorso i record assoluti a quota 15.602,60 punti terminando poi la settimana non lontano dagli stessi valori ed andando a chiudere oggi a 15.499,54. La permanenza al di sopra dei picchi di metà giugno a 15.340 e del minimo del 26 luglio, a 15.405 (candela di tipo "hanging man", elemento molto significativo che spesso rappresenta un punto di svolta per il trend, solo comunque quando ne viene violata la base) permette di continuare a credere nell’ipotesi rialzista preludendo ad un allungo in direzione di obiettivi ipotizzabili in area 15.800, sul lato superiore del canale ascendente che contiene le oscillazioni dai bottom del 2011 e contro il quale si sono arenati anche i massimi di maggio. Il superamento di 15800 sarebbe un nuovo segnale di fiducia da parte del mercato: la rottura del lato alto di un canale rialzista implica una accelerazione nel tasso di crescita del trend, quindi una maggiore convinzione dei compratori. Target oltre 15.800 a 16225. La violazione in area 15.400 porterebbe ivece al test della trend line che sale dai bottom di novembre, in area 15000 come la media mobile a 100 giorni, in caso di discese anche al di sotto di questa probabile invece il ritorno almeno sui minimi del 24 giugno a 14.550. Opportuno quindi concentrare l'attenzione sulle resistenze a 15800 e 16225 per decidere se mantenere le posizioni al rialzo relative alla borsa Usa in portafoglio oppure se ridurle, in caso di mancato superamento degli ostacoli.
La chiusura a 3.626,37 del Nasdaq Composite di mercoledi' e' la piu' alta della attuale fase rialzista ma i prezzi si mantengono al di sotto del picco del 30 luglio a 3629. Solo una chiusura oltre quella soglia permetterebbe al Nasdaq Composite di uscire dallo stretto range laterale con baricentro a quota 3.600 che i prezzi stanno seguendo da meta' luglio. Area 3600 e' un riferimento strategico anche per quello che riguarda il medio lungo termine in quanto corrispondente al 61,8% di ritracciamento del ribasso dai massimi del 2000. Conferme oltre questo livello derivato dalla successione di Fibonacci aprirebbero spazi di crescita verso area 3.800, sul lato superiore del canale rialzista disegnato dai minimi di ottobre 2011. Il mancato superamento di area 3.600, o piu' precisamente di una chiusura superiore ai 3.626 punti, potrebbe invece favorire cali temporanei che sotto 3.573, base dell'attuale trading range, porterebbero verso 3.523, base del gap rialzista dell'11 luglio. Sotto questo livello probabile una estensione della correzione fino alla trend line che sale da novembre, a 3.400 circa, area di transito anche della media mobile a 100 giorni. Chi avesse posizioni al rialzo sul Nasdaq, o strumenti correlati, dovra' quindi porre molta attenzione in caso di violazione dei 3.573 punti.