Oggi a Wall Street i futures sui principali indici statunitensi si muovono in leggero ribasso, a circa due ore e mezza dalla partenza il contratto sullo S&P 500 scivola dello 0,14%, quello sul Dow Jones è piatto con un -0,07% e il future sul Nasdaq cede lo 0,23%.
I prezzi del greggio salgono di un punto percentuale e si avvicinano a chiudere una settimana con solidi guadagni. La restrizione dell'offerta a seguito dei tagli alla produzione da parte dell'Opec contribuisce a sostenere le quotazioni, anche se i timori di un rallentamento dell'economia tengono i mercati sotto stretta osservazione. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord guadagna 28 cents a 61,96 dollari, mentre il West Texas Intermediate sale di 33 cents a 52,92 dollari.
Indici: Stoxx 600 +0,25% a 349,76, FTSE +0,68% a 6.990,28, DAX +0,03% a 10,925,14, CAC 40 +0,18% a 10,925,14, IBEX 35 +0,31% a 8.883,95, FTSE MIB +0,13% a 19,326,50, SMI +0,41% a 8.847,50.
Sul fronte dei dati macro, la produzione industriale italiana a novembre 2018 è diminuita dell'1,6% rispetto ad ottobre e del 2,6% rispetto a novembre 2017. Resta positiva la media del 2018: nei primi undici mesi dell'anno la produzione industriale italiana è cresciuta dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Sul fronte delle questioni di commercio estero, i tre giorni di colloqui tra Washington e Pechino si sono conclusi questa settimana senza annunci concreti ma secondo quanto prospettato da alcuni funzionari i negoziati sono destinati a proseguire ulteriormente questo mese, alimentando le speranze che una guerra commerciale a tutto campo tra le due potenze economiche mondiali possa essere evitata.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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