Quadro macro economico
Le borse europee chiudono l’ottava in territorio positivo in scia delle buone notizie relative la Grecia, che ha ripagato il debito da 450 milioni contratto con il Fondo monetario internazionale, e dell’ottimismo innescato dal piano di allentamento quantitativo targato Bce. A Londra il Ftse100 è salito dell’1,06% mentre il listino tedesco si è fermato a +1,71%. Guadagni più contenuti per il Cac40 a +0,6%, e chiusura di poco sopra la parità per l’Ibex a +0,13%. A livello di singole performance spicca il +2,04% di Carrefour (PARIS:CARR) dopo la diffusione dei dati relativi le vendite del primo trimestre e gli acquisti, innescati dai giudizi positivi degli analisti, sui costruttori di abitazioni britannici (+1,78% per Bellway, +3,04% per Taylor Wimpey e +3,14% di Barratt).
Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo a + 0,30% una seduta che ha visto il nuovo record per l’indice Stoxx Europe 600. Superato il picco precedente che risaliva a quindici anni fa. Giornata importante per il Tesoro che ha collocato tutti i 6,5 miliardi di euro di Bot a 12 mesi allo 0,013%, il nuovo minimo storico. Il Tesoro ha inoltre fatto sapere che il nuovo Btp Italia, che andrà in collocamento da lunedì, avrà una cedola minima dello 0,50 per cento. Ancora ben comprata Mediaset (+2,86%) che secondo gli analisti potrebbe essere oggetto del desiderio da parte di Vivendi (PARIS:VIV) ora che le sue casse ammontano a 11 miliardi di euro dopo una serie di cessioni, al lordo del dividendo. Si ricorda infatti che il gruppo francese è entrato in trattative per acquistare l’80% del sito di video online Dailymotion. A detta degli esperti, Mediaset rappresenterebbe un’opzione strategica interessante per Vivendi, in quanto le permetterebbe di entrare direttamente nel mercato televisivo italiano e spagnolo. Bene anche Finmeccanica (+0,94%) dopo che il premier Matteo Renzi ha ribadito la totale fiducia nel presidente del gruppo della Difesa, Gianni De Gennaro, eliminando l’incertezza emersa a seguito delle dichiarazioni di alcuni membri del partito del Pd che ne chiedevano le dimissioni. Positivi i titoli legati al petrolio, soprattutto Saipem e Tenaris che hanno guadagnato rispettivamente l’1,01% e l’1,85%. Più cauta Eni che ha comunque chiuso con un rialzo dello 0,71%. Positiva A2A (+1,05%) che ha svelato il nuovo piano industriale che contiene 2,1 miliardi di investimenti nel periodo 2015-2019 (+40% rispetto al quinquennio precedente), con l'intento principale di rafforzare la leadership soprattutto nel settore ambiente, nel comparto della distribuzione del gas naturale, del teleriscaldamento e della green economy in generale. Deboli le banche: Banco Popolare ha ceduto lo 0,76%, Mps lo 0,64%, Popolare di Milano l’1,24%, Bper lo 0,24%, Intesa SanPaolo lo 0,43%, Ubi Banca l’1,04%.
Finale di ottava senza news macro di particolare rilievo, l’unico dato degno di nota è stato pubblicato in Gran Bretagna, dove la produzione industriale a febbraio è salita dello 0,1% su base annua rispetto alla crescita dell’1,2% della precedente rilevazione (dato rivisto da +1,3%). Le attese erano per un aumento dello 0,3%. Stesso incremento su base mensile (+0,1%) dal precedente calo dello 0,1% e contro una stima di un +0,3%. Per quanto riguarda invece la situazione greca, il governo di Tsipras è riuscito ha ripagare la trance di aiuti ricevuti dal Fmi, seppure i tecnici dell’eurogruppo hanno dato sei giorni di scadenza per presentare la lista di riforme utile per poter sbloccare ulteriori fondi destinati alle finanze elleniche, fondi di primaria necessità in quanto dovrebbero essere utilizzati dal governo ellenico per far fronte alla liquidità necessaria per pagare stipendi e pensioni.
Quadro tecnico mercato valutario
EUR/USD
Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribassista dal 08.05.2014
Nel primo trimestre dell’anno, la coppia green back contro moneta unica, ha subito un deprezzamento del 12,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2014, tale calo ha reso più attraente gli investimenti nella zona euro. Il trend ribassista ha spinto l’euro sui minimi assoluti raggiungendo 1,040 livello raggiunto l’ultima volta nel lontano 2003, la causa di questa fase decrescente per la coppia valutaria più tradata del mercato forex, è da ricercare soprattutto nel rafforzamento del dollaro Usa; dovuto principalmente dai buoni esiti di diversi dati macro yenkee. Anche nell’ultima ottava appena trascorsa, il movimento è stato discendente, siamo passati da un massimo raggiunto ad inizio settimana a 1,1013 ad un minimo dell’ultima seduta a 1,0567, spostandosi sui minimi da tre settimane, con un perdita di circa 500 punti. Il contesto favorevole al dollaro è stato cementato ieri dai positivi dati sulle richieste di sussidi e la riproposizione dell’ipotesi di un rialzo tassi Fed nel 2015, senza escludere il mese di giugno. Per le prossime sedute, si prospetta la prosecuzione del trend di fondo ribassista, dovuto principalmente dalle prospettive di un default di Atene che andrà a riversare i suoi effetti sull’euro con una considerevole perdita di quest’ultima sia nei confronti del green back e sia nei confronti della principali valute. Dal punto di vista operativo, in virtù di quanto analizzato sopra, il sentiment generale resta sempre solidamente ribassista, quindi si consiglia di sfruttare ogni movimento, anche di breve entità, rialzista, o meglio fase di correzione con swing high al seguito per entrare nuovamente in direzione del trend di fondo. Inoltre, come già evidenziato nelle scorse analisi, il movimento short è stato anticipato dal doppio massimo.
Per chi ha seguito il mio consiglio inserendo la posizione di vendita in macchina, al momento già è stato raggiunto il primo target con un gain di 100 punti. Mentre, per quanto riguarda la seconda operazione, abbiamo un gain momentaneo di 200 punti; inoltre, come da consuetudine, ho già spostato lo stop loss a break even. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop: entry point 1,0810, stop loss 1,0990, Tp1 1,0710, Tp2 1,0280.
USD/JPY
Trend weekly rialzista dal 31.08.2014
Trend daily rialzista dal 21.05.2014
La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in leggero ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,2% a 19.907,63 punti ed il Topix lo 0,3% a 1.589,54 punti. In assenza di nuovi importanti impulsi sulla piazza finanziaria giapponese sono scattate delle prese di beneficio. Il Nikkei e il Topix hanno guadagnato durante l'intera settimana rispettivamente il 2,4% e l'1,6%. Il settore farmaceutico è stato particolarmente debole. Eisai ha perso il 5% e Ono Pharmaceutical il 3,7%. Kawasaki Kisen Kaisha ha perso l'1,6%. J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo impegnato nel settore del trasporto marittimo da "Overweight" a "Neutral". Fast Retailing ha guadagnato il 2,5%. Il gruppo che controllaUniqlo, la principale catena d'abbigliamento del Giappone, ha rivisto al rialzo le stime d'utile per l'intero esercizio. Per quanto riguarda la major green back contro moneta giapponese, la settimana è stata di stampo rialzista grazie alla forza del dollaro americano, le quotazioni sono passate da un minimo a 118,80 fino ad un massimo a 120,73. Lo storno rialzista di circa 200 punti, non è stato ostacolato nemmeno dalle performance dei titoli azionari con l’indice Nikkei della borsa di Tokio che cede lo 0,15%, mantenendosi sui massimi relativi del periodo. Ma nonostante il movimento long, nel medio – lungo periodo, la major resta sempre all’interno di una grande zona di congestione delimitata dai due livelli statici a 116,86 e 121,84; tale situazione viene evidenziata anche dal movimento piatto delle due Ema a 21 e 34 periodi.
GBP/USD
Trend weekly rialzista dal 30.01.2015
Trend daily rialzista dal 13.02.2015
Per il cable, dopo aver circumnavigato all’interno del range di oscillazione tra 1,4800 ed 1,500, la settimana si chiude all’insegna delle vendite che hanno spinto la major da un massimo a 1,4980 ad 1,4585, con un tracollo definitivo di circa 430 punti. Anche su questo cambio, resta sempre il dollaro americano che fa la parte del leone, mentre di controtendenza la sterlina resta al palo, a causa sia dell’immobilismo della Bank of England che ha mantenuto invariati tutti i parametri (tassi e quantitative easing) e sia della forte instabilità politica nel prese che precede le elezioni di maggio. Il paese è alle prese con l’affermarsi di gruppi populisti euroscettici (UKIP ndr) e delle prospettive che gli indipendentisti scozzesi, dopo la batosta del referendum sull’indipendenza, abbiano un peso estremamente determinante nel nuovo parlamento di Londra. Uno scenario che fa tremare la City e l’intera economia inglese, che vede nell’Europa continentale un partner commerciale fondamentale. Uno status quo che potrebbe venir compromesso irrimediabilmente dal populismo insulare con danni ingentissimi all’economia del Regno Unito. Dal punto di vista operativo, molto probabilmente, nella prossima ottava potremmo avere ulteriori giornate ribassiste a continuazione del trend ribassista di breve periodo in atto.
NZD/USD
Trend weekly ribassista dal 06.07.2014
Trend daily ribassista dal 24.03.2015
Sul kiwi, tue settimane fa avevo messo da parte la nostra consueta analisi giornaliera, concentrando l’attenzione sul settimanale, in quanto nella settimana del 22 marzo si era formata un nuovo punto di massimo relativo (swing high) freccia rossa, che indicava un probabile movimento ribassista nella stessa direzione del trend dio fondo principale e secondario, con un upper shadow al di sopra del livello statico a 0,7607 con chiusura al di sotto di essa. Tale movimento aveva dato vita ad una falsa rottura della resistenza sopra analizzata, ciò implicava un nuovo impulso ribassista. Nella prima settimana a seguire le quotazioni dopo aver raggiunto un buon guadagno raggiungendo un minimo weekly a 0,7390, hanno incominciato a salire la china fino a chiudere la settimana in perdita. Ma nella nuova ottava, sembra almeno per adesso, che la situazione sia cambiata, infatti sembra che la major abbia, sciolto le riserve, ed è riuscita a lambire area 0,7500, seppure al momento siamo in perdita momentanea di circa 20 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Sell Stop, Price 0,7530; Stop Loss 0,7720; Tp1 0,7340; Tp2 0,7170.
EUR/GBP
Trend weekly ribassista dal 24.12.2014
Trend daily ribassista dal 31.03.2015
Come già anticipato la scorsa settimana, sul giornaliero della coppia in oggetto avevamo individuato la formazione di un doppio massimo nella stessa direzione sia del trend principale che secondario. La figura si è completata proprio nella seduta di giovedì 09 aprile. A questo punto, possiamo sfruttare le indicazioni della figura per aprire un operazione di vendita. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop: Price 0,7270; Stop Loss 0,7380; Tp1 0,7140; Tp2 0,7040.
EUR/NZD
Trend weekly ribassista dal 24.12.2014
Trend daily ribassista dal 31.03.2015
Anche sul giornaliero della coppia euro contro dollaro neo zelandese, la price action il 18 marzo ha formato, un nuovo punto di swing high, il quale ci indica, molto probabilmente, la fine della fase di correzione rialzista contraria al movimento sia principale che secondario. Quindi anche in questo contesto, possiamo sfruttare la rottura del minimo della candela che ha generato il massimo relativo per entrare in vendita. L’operazione è stata triggerata ed al momento siamo in guadagno momentaneo di 190 punti.
Di seguito i set up di ingresso a mercato: Sell Stop 1,4270; Stop Loss 1,4725; Target 1 1,4000; Target 2 1,3700.