Market Brief
Ancora una volta, la quotazione della PBoC di ieri sera ha monopolizzato l’attenzione: la banca ha fissato la quotazione ufficiale per il renminbi a 6,4010, in rialzo dell’1,1% dal prezzo di ieri a 6,3306. Negli ultimi tre giorni, la quotazione è salita del 4,66%, da 6,1162 a 6,4010, dopo che la banca centrale cinese (PBoC) aveva annunciato che avrebbe modificato il modo in cui viene fissato il prezzo ufficiale. Dopo la decisione di stamattina, la banca centrale ha rilasciato un comunicato stampa, in cui spiega che “la Cina sta attuando il regime di fluttuazione controllata del tasso di cambio, sulla base della domanda e dell’offerta del mercato. La fluttuazione del tasso di cambio è un fenomeno normale, cui dovremmo guardare in modo obiettivo. In futuro, la PBoC s’impegnerà per migliorare ulteriormente il meccanismo di fissazione del prezzo del renminbi basato sul mercato, mantenere una fluttuazione normale della valuta e mantenere il tasso di cambio stabile a un livello adattivo e bilanciato”. La PBoC lascia, dunque, che il mercato giochi un ruolo più importante e il mercato risponde dicendo che lo yuan è sopravvalutato. Ironicamente, per anni gli USA avevano sostenuto che la Cina manteneva la valuta a livelli artificialmente bassi, ma ora che i mercati dicono che lo yuan è sopravvalutato, pare che i reclami degli USA si rivelino controproducenti. Tuttavia, vale la pena osservare che questo mutamento cade a pennello per la Cina, poiché Pechino sta facendo fatica ad ammortizzare l’impatto del rallentamento dell’economia. Stamattina i mercati azionari asiatici si stanno stabilizzando, con il Nikkei a +0,99%, l’Hang Seng a +0,59% e il Composite di Shanghai a +0,48%. In Nuova Zelanda, il PMI manifatturiero delle imprese a luglio è sceso a 53,5 punti rispetto ai 55,1 del rilevamento precedente (dato rivisto al ribasso da 55,2). Sempre a luglio, l’indice REINZ sulle vendite di abitazioni è cresciuto al 37,8% a/a rispetto al 29,2% del rilevamento precedente, mentre il prezzo medio delle abitazioni è salito dell’11,8% a/a rispetto al 5,4% registrato il mese scorso. Le azioni neozelandesi hanno reagito negativamente alle notizie, cedendo lo 0,24%, mentre la coppia NZD/USD ha perso lo 0,39% da ieri. In Australia, l’AUD ha reagito bruscamente alla nuova quotazione ufficiale dello yuan, pur rimanendo stabile intorno a 0,7380 USD. In un’ottica di medio termine, la coppia si muove all’interno della fascia in atto da un mese fra 0,7216 e 0,7460. Le azioni australiane sono salite leggermente, guadagnando lo 0,11%. In Europa, i dati IPC di luglio hanno rispettato grossomodo le attese; in Spagna l’inflazione si è attestata allo 0% a/a, in Francia allo 0,2% a/a e in Germania allo 0,1% a/a. Stamattina i futures sugli indici azionari sono positivi, dopo aver perso in media il 3%. Il DAX tedesco è a +1,65%, il CAC francese a +1,89%, l’SMI svizzero a +1,76%, l’Euro Stoxx a +1,86% e la borsa britannica guadagna l’1,26%. La coppia GBP/USD si sta dirigendo verso la resistenza che giace intorno a 1,5640/83 e probabilmente rimarrà sotto questa soglia se, nelle prossime ore, dagli USA arriverà un dato solido sulle vendite al dettaglio. Sul lato discendente, il cable dovrebbe trovare supporto a 1,5461 (61,8% di Fibonacci sul rally di giugno). Oggi gli operatori monitoreranno le cifre sull’IPC in Svezia, le vendite al dettaglio, i prezzi all’importazione, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, le rimanenze delle imprese e l’indice di Bloomberg sul comfort dei consumatori negli USA; i verbali della BCE; l’indice sui prezzi delle nuove abitazioni in Canada.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd