Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Avendo affrontato una settimana, quella passata, di primo livello sul fronte macroeconomico, i mercati – soprattutto il valutario – sembrano voler consolidare i movimenti messi a segno in chiusura di settimana.
Ma non c’è tempo e modo per rilalassarsi troppo perché la questione “guerra commerciale” è tutt’altro che sopita, tra gli Stati Uniti e la Cina permangono evidenti tensioni e nessuna delle due parti sembra intenzionata a fare marcia indietro.
La Cina sta preparando tariffe per $60 miliardi di importazioni statunitensi, mentre Trump continua a twittare messaggi di trionfalismo per quella che, secondo lui, si sta rivelando una guerra fin troppo facile da vincere.
In tutto questo contesto i rendimenti obbligazionari stanno scendendo, ciononostante il dollaro sta mantenendo le sue performance anche in virtù del fatto che lo yuan cinese rimane sotto pressione. La People's Bank of China sta cercando di ostacolare l’indebolimento dello yuan, aumentando il coefficiente di riserva obbligatoria al 20% ,sui contratti a termine del forex.
Il rilascio del dato sulle riserve valutarie di questo mese sarà un indicatore chiave in tal senso.
Wall Street, intanto, chiudeva la giornata di venerdì al rialzo, con l’indice SP 500 + 0,5% a 2840 punti e con i future che nel corso della sessione asiatica hanno guadagnato un + 0,1%.
I mercati asiatici sono apparsi altalenanti ( Nikkei -0,1%), mentre gli europei, dopo una partenza tranquilla, stanno perdendo terreno.
Nel Forex la debolezza marginale del dollaro emersa dopo il rapporto dei Non-Farm Payrolls sembra essere ormai alle spalle e come detto, l’indebolimento dello Yuan, consente al dollaro di consolidarsi un po’ contro tutte le major.
Per contro, abbiamo uno Yen che continua a rafforzarsi.
Nelle materie prime, la forza del dollaro sta guidando un consolidamento dell’XAU/USD dopo il bel rimbalzo di venerdì, così come anche il Petrolio che si attesta col Future Petrolio Greggio WTII attorno ai 69 dollari al barile.
Oggi non abbiamo dati importanti sul calendario macro economico, ma non sarà certamente una settimana tranquilla, visto e considerato che vi sarà il meeting della Banca Centrale Australiana e che nella giornata di venerdì avremo una serie di dati impressionanti: il PIL UK, la panoramica sul mercato del lavoro canadese e l’inflazione USA.