Eccoci, è venerdì e finalmente sapremo cosa pensa Janet Yellen dell’eventualità di un rialzo del tasso d’interesse. Il mercato è sempre più impaziente di sentire ciò che avrà da dire la presidente della Federal Reserve: si unirà al coro degli altri membri della Fed, preparando il mercato a un intervento di restringimento? A giudicare dai titoli del Tesoro USA e dai future sui fondi federali, sembra che gli investitori stiano adottando un’impostazione leggermente più da falco, i rendimenti dei titoli a due anni, infatti, sono rimasti all’interno del canale ascendente, mentre la probabilità di un rialzo a settembre, ricavata dai future sui fondi federali, ieri si attestava al 32%. I mercati forex, invece, sembrano molto meno aggressivi, negli ultimi giorni l’USD ha subito pressioni. Venerdì, in Asia, l’indice del dollaro ha ceduto lo 0,25%, scendendo a 94,54, mentre il biglietto verde perdeva lo 0,16% contro la moneta unica, lo 0,20% contro la sterlina, e lo 0,14% contro lo yen giapponese.
Dopo essere scesa fino a un minimo pari a 1,245 nella giornata di mercoledì, la coppia EUR/USD è risalita sopra la soglia a 1,13. Gli investitori, però, sono restii ad aumentare i lunghi in EUR prima della riunione della BCE in programma all’inizio di settembre. Molti prevedono che la Banca Centrale Europea aumenterà gli stimoli per spingere la crescita e l’inflazione.
Come di consueto, quando aumenta l’incertezza sale anche il franco svizzero. La coppia USD/CHF ha fatto registrare l’andamento migliore nel comparto G10, calando dello 0,23% a Tokyo, dopo aver toccato quota 0,9688 ieri a Wall Street. In un’ottica di medio termine, la coppia di valute rimane nel suo canale ribassista, dopo aver tentato più volte senza successo di capovolgere il momentum. Al rialzo, si osserva una prima resistenza intorno a 0,87, mentre la ribasso l’area di resistenza più vicina giace intorno a 0,96, cui segue 0,9537 (minimo 18 agosto).
Sul mercato azionario, gli indici regionali asiatici si muovono in territorio negativo e molto probabilmente chiuderanno in rosso per il secondo giorno consecutivo. In Giappone, gli indici Nikkei e Topix hanno ceduto rispettivamente l’1,18% e l’1,23%. Nella Cina continentale, l’indice CSI 300 ha ceduto un marginale 0,08%. In Australia, l’ASX ha perso lo 0,48%, come pure l’indice neozelandese NZX. In Europa, i future sui listini azionari puntano a un’apertura in ribasso. Ieri i titoli europei si sono mossi ampiamente in territorio negativo. Preparatevi a un’altra giornata difficile. Il discorso di Janet Yellen (alle 16:00 CEST) potrebbe, tuttavia, fornire nuovi stimoli… o provocare un’altra ondata di vendite.
Oggi gli operatori monitoreranno il PIL in Francia; le vendite al dettaglio in Spagna; il PIL nel Regno Unito e negli USA; le spese personali, l’indice sul sentiment del Michigan, il PCE di fondo e il discorso di Yellen negli USA.