Discutere quanto si è vecchi è il massimo della noia” (Ruth Gordon)
Superato il week-end di Jackson Hole, i mercati sono alla ricerca di spunti. Non ci sono infatti molti altri catalizzatori oltre agli utili di NVIDIA, usciti ieri notte. Il dato core del PCE statunitense di venerdì dovrebbe rafforzare le aspettative di un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre. Sempre venerdì, l’inflazione nell’Eurozona è prevista in leggero calo nel tasso principale, anche se si prevede una persistenza nell’inflazione sottostante. Gli indici PMI cinesi in uscita sabato dovrebbero mostrare ulteriori debolezze nei settori manifatturiero e non manifatturiero. Invece venerdì, l’inflazione core di Tokyo dovrebbe confermare un tasso sopra il target del 2% della BOJ. I temi di investimento restano invariati almeno fino al 18 settembre, data della prossima riunione della Fed: tra questi, l’atterraggio morbido e il possibile cambio di rotta della politica monetaria statunitense, i piani di buyback, gli acquisti sistematici dei fondi e la stagionalità caratterizzata da bassa liquidità. Nonostante le tensioni geopolitiche, come la crisi politica in Libia, il prezzo del petrolio è in calo di oltre l’1%, riflettendo un clima economico in peggioramento.
Well done Warren!
Berkshire Hathaway, la holding guidata da Warren Buffett, ha raggiunto un traguardo storico superando i mille miliardi di dollari di capitalizzazione. È la prima società statunitense non tech a entrare nel prestigioso “trillion dollar club”, finora dominato da giganti come Apple (NASDAQ:AAPL), Nvidia, Microsoft (NASDAQ:MSFT), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Meta. Il titolo Berkshire Hathaway ha guadagnato oltre il 2%, consolidando un rally di più del 27% nel 2024. Questo risultato è arrivato appena due giorni prima del 94° compleanno di Buffett, conosciuto come l’oracolo di Omaha. Questo traguardo sottolinea l’importanza e la solidità della holding, che si distingue in un panorama economico globale spesso dominato dalle big tech, alimentando l’idea che l’ultima parte dell’anno potrebbe vedere i titoli value favoriti rispetto ai growth.
Il punto sul Bitcoin
Il Bitcoin sta perdendo terreno da alcune sedute, scendendo sotto la soglia dei $60.000 con un ribasso superiore al 6%. Nonostante la recente flessione, la criptovaluta mantiene un solido +40% dall’inizio del 2024. Nell’ultimo mese, però, ha subito un calo complessivo dell’11%. A luglio, l’attentato a Donald Trump aveva temporaneamente rafforzato il Bitcoin, portando il prezzo a $69.300, grazie all’influenza che Trump potrebbe esercitare nel settore crypto. Tuttavia, il quadro politico è cambiato con il ritiro di Joe Biden e la candidatura di Kamala Harris, che non ha ancora espresso posizioni chiare sulle criptovalute. L’incertezza legata all’esito elettorale ha aumentato la volatilità. Inoltre, una ricerca di Glassnode ha evidenziato un rallentamento degli afflussi di capitale verso il Bitcoin, segnalando un calo dell’ottimismo degli investitori verso gli ETF legati alla criptovaluta.