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I rischi di una recessione USA salgono di nuovo: siamo al punto di svolta?

Pubblicato 10.07.2024, 10:05

A giudicare dalle analisi di alcuni ambienti, la recessione è una conclusione scontata. I più cauti sostengono che l’espansione continua, ma a malapena, e che una recessione formale inizierà probabilmente nei prossimi mesi. Come sempre, è impossibile scartare completamente qualsiasi previsione. Ma l’esame di un’ampia gamma di dati economici e finanziari lascia ancora spazio al dibattito. È vero che il rischio macro sta aumentando per gli Stati Uniti, ma l’economia non ha ancora raggiunto il punto di svolta.

Partiamo da un indicatore che ha animato le voci di recessione negli ultimi giorni: la cosiddetta regola di Sahm. Chiamata così in onore dell’economista Claudia Sahm, che ha sviluppato il concetto, il punto di svolta per la recessione si ha quando l’indicatore aumenta di 0,50 punti percentuali o più, sulla base di una media di tre mesi rispetto al minimo delle medie di tre mesi negli ultimi 12 mesi. La lettura attuale è di 0,43 per il mese di giugno, il che suggerisce che un allarme formale di recessione potrebbe iniziare già dal prossimo aggiornamento di luglio.

Sahm Rule Recession Indicator

L’indicatore Sahm ha un solido track record e quindi il suo avvertimento non dovrebbe essere scartato. Tuttavia, affidarsi a un solo indicatore (in questo caso basato esclusivamente sui dati della disoccupazione) è di per sé rischioso, per il semplice motivo che nessuna metrica o modello è impeccabile nell’analisi del ciclo economico. In effetti, non molto tempo fa gli analisti lodavano i risultati quasi impeccabili della curva dei rendimenti del Tesoro come indicatore affidabile di recessione. Ma a più di un anno e mezzo dall’inversione della curva, l’economia statunitense ha continuato a espandersi.

Come sempre quando si parla di recessione, il compromesso fondamentale è tra tempestività e affidabilità. Enfatizzare l’una richiede quasi sempre una riduzione dell’altra. La sfida consiste nel decidere come bilanciare le due cose. Concentrarsi su questo equilibrio e cercare il punto di equilibrio in tempo reale è l’obiettivo dello US Business Cycle Risk Report, una pubblicazione gemella di CapitalSpectator.com. A questo proposito, il modeling della newsletter continua a evidenziare un crescente rischio di recessione. Come discusso nel numero attuale, un paio di indicatori del ciclo economico multi-fattoriali proprietari hanno segnalato una crescita più debole che si sta avvicinando ai punti di svolta che segnalano una recessione definita dal NBER.EMI and ETI Chart

Tuttavia, le stime prospettiche a breve termine dei due indicatori sopra riportati suggeriscono che l’attività economica statunitense si sta stabilizzando, anche se a un ritmo lento/insufficiente fino ad agosto.

Il calcolo potrebbe cambiare, a seconda dei dati in arrivo, ma per ora le probabilità che la crescita lenta/debole persista nell’immediato futuro sono modestamente favorevoli.ETI and EMI Chart

Nel frattempo, un esame di altri indicatori del ciclo economico indica una relativa forza della produzione. L’indice ADS della Fed di Philadelphia e l’indice economico settimanale della Fed di Dallas, ad esempio, riflettono entrambi una chiara tendenza alla crescita fino alla fine di giugno.

L’aggregazione di diversi benchmark del ciclo economico e la stima della probabilità implicita di rischio di recessione riflettono anche una probabilità leggermente più alta, ma ancora bassa, che una contrazione economica sia iniziata o imminente. L’indicatore composito di probabilità di recessione - il parametro di riferimento principale del Rapporto sul rischio del ciclo economico statunitense - stima attualmente una probabilità di circa il 9% che l’economia statunitense si stia contraendo o si contragga nel prossimo futuro.CRPI-Daily Probit Model Estimates

In conclusione, il rischio di recessione è aumentato, ma è ancora prematuro dichiarare con sicurezza che è iniziata una recessione. Le condizioni potrebbero peggiorare nelle prossime settimane, ma per il momento la crescita lenta/debole sembra essere la favorita per le prospettive a breve termine.

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