Ieri il S&P 500 è sceso di circa 60 punti base, mentre il Nasdaq 100 è sceso di circa 85 punti base.
Nvidia (NASDAQ:NVDA) è stato il titolo principale, con un calo del 2,5% dopo che la Cina ha avviato un'indagine sul monopolio della società. Nvidia ha rappresentato circa il 25% del calo degli indici Bloomberg 500, che fungono da proxy per l'S&P 500.
Condizioni simili persistono nel Nasdaq, dove anche il modello di cuneo ascendente sembra prossimo alla risoluzione. I prossimi giorni saranno cruciali per determinare se il mercato romperà al ribasso.
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I rendimenti del Tesoro USA a 10 anni sono leggermente aumentati. I rendimenti del Tesoro a 10 anni sono leggermente aumentati, chiudendo al 4,20% circa, con un incremento di circa cinque punti base. Anche l’indice del dollaro ha guadagnato, salendo di circa 20 punti base.
Gli swap sull'inflazione a due anni sono saliti leggermente al 2,56%, continuando a oscillare nell'intervallo 2,55%-2,60% visto nelle ultime settimane.
Questi livelli restano al centro dell'attenzione in vista del rapporto IPC di mercoledì. Le aspettative attuali sono per un aumento dello 0,3% su base mensile e del 2,7% su anno, entrambi leggermente superiori alle letture di ottobre.
Secondo le proiezioni, l’IPC core dovrebbe rimanere in linea con il mese precedente, con un aumento dello 0,3% su base mensile e del 3,3% su base annua. Inoltre, giovedì riceveremo i dati dell’IPP e venerdì i dati sui prezzi di importazione/esportazione, rendendo questa una settimana chiave per gli indicatori di inflazione.
Gli spread creditizi si sono leggermente ampliati, con gli spread CDX ad alto rendimento che sono aumentati di 3,5 punti a 292 punti base. Anche se ancora depressi, questi livelli meritano di essere monitorati per eventuali cambiamenti nel sentiment del mercato.
L’indice di correlazione implicita a un mese è aumentato di quasi 2 punti, superando di poco il valore di 10. I livelli sono ancora bassi, ma la tendenza è al rialzo. Altre metriche della volatilità hanno seguito l’esempio, con il VIX che è salito di 1,5 punti a 14,20.
Anche la volatilità realizzata è aumentata, con la volatilità realizzata a 10 giorni che ha chiuso in rialzo di circa 1 punto a 7 e la volatilità a 20 giorni che è salita a 8. Questi movimenti suggeriscono che la volatilità, pur essendo ancora relativamente contenuta, sta iniziando a dare segni di vita mentre il mercato rimane range-bound.
Dal punto di vista tecnico, l’S&P 500 ha testato un supporto significativo a 6.050, colmando un gap creato il 4 dicembre. L’indice è uscito da un modello di inversione a diamante, segnalando la possibilità di ulteriori ribassi.
Una rottura al di sotto di 6.050 potrebbe aprire la strada a 6.000 o più in basso, dove rimangono ulteriori gap. La preoccupazione più ampia è rappresentata dal modello a cuneo ascendente in atto da agosto, che sembra essere prossimo alla conclusione.
Condizioni simili persistono nel Nasdaq, dove anche il modello di cuneo ascendente sembra prossimo alla risoluzione. I prossimi giorni saranno cruciali per determinare se il mercato romperà al ribasso.
Buona serata e alla prossima!