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Ieri l’ennesima prova che i mercati non sono prevedibili a breve termine

Pubblicato 14.10.2022, 07:29

Nel lungo periodo i mercati azionari salgono sempre.

Vero, se guardiamo ad esempio al mercato americano, il più liquido ed importante del mondo. Meno vero (per non dire falso) se guardiamo altri indici, tra cui (purtroppo) il FTSE MIB italiano (ragion per cui quando nei commenti parlo di mercato azionario, chi risponde citando quello italiano non ha ben compreso il funzionamento di certe dinamiche).

A breve termine invece, dire delle affermazioni di questo tipo, diventa difficile se non impossibile. Ieri ne abbiamo avuto l’ennesima prova…

Fonte: sentmentrader

A seguito dell’uscita dei dati sull’inflazione (il CPI è risultato dello 0.1% inferiore al mese precedente, ma dello 0.1% superiore alle attese, l’inflazione core invece è risultata dello 0.3% superiore al mese precedente e dello 0.1% superiore alle attese) i mercati hanno aperto a -2 o 3% a seconda degli indici, salvo poi chiudere sopra il 2%.

Questo “reversal”, è stato (vedi foto sopra) il quinto più estremo di sempre per l’indice S&P 500 ed il quarto più estremo di sempre per il NASDAQ Composite.

Ora, posso dirvi per certo, che molta gente ha smontato posizioni costruite in ANNI di investimenti solo per un dato d’inflazione leggermente più alto delle attese, con la paura di un crollo di mercato.

Ricordo che non dovrebbe essere questo lo scopo di un investitore.

Ho anche assistito con molto divertimento alle spiegazioni di professori, economisti, analisti e formatori vari, in merito alle possibili cause di questa inversione così forte. Ma davvero è un qualcosa che a noi interessa? Davvero un solo giorno di Borsa deve portarci via il sonno e farci diventare matti a capirne le motivazioni? Dubito…

Come ho detto in alcune analisi precedenti, adesso dobbiamo ragionare sulle prossime trimestrali, che iniziano oggi con le banche americane, e capire se rispetto alle attese (ci si attende comunque un calo ed una revisione al ribasso) ci sarà o no un impatto significativo (da verificare la variazione trimestre su trimestre ed anno su anno).

Fonte: Yardeni.com

Nell’immagine sopra, possiamo notare come queste trimestrali dovrebbero essere particolarmente deboli, soprattutto grazie ad un Dollaro forte e considerato che molte aziende Big Tech USA (che sono la maggior parte degli indici) fatturano oltre il 50% all’estero.

Questo potrebbe generare tuttavia per gli investitori ulteriori occasioni di acquisto.

Vi auguro un buon weekend, possibilmente non pensando ai mercati,

Alla prossima!

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