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Il Bitcoin si dimostra un asset rischioso piuttosto che un bene rifugio

Pubblicato 13.08.2024, 15:39
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Lunedì scorso, i titoli azionari globali e gli asset digitali hanno subito un drammatico crollo a causa dell’esaurimento del carry trade dello yen giapponese che ha scosso i mercati. L’indice S&P Global Broad Market Index (BMI), che misura la performance di oltre 14.000 azioni in tutto il mondo, ha subito una flessione del 3,3%, la peggiore degli ultimi due anni. L’indice dei prezzi azionari di Tokyo, o TOPIX, è sceso del 20%, registrando il più grande crollo di sempre in tre giorni. Nel frattempo, il Bloomberg Galaxy Crypto Index è crollato del 17,5%.

In qualità di investitore che ha affrontato numerose tempeste di mercato nel corso dei decenni, ritengo sia importante comprendere le cause di fondo di questi movimenti e le lezioni che essi ci offrono.

I carry trade, per chi non lo sapesse, consistono nel prendere a prestito in una valuta a basso tasso di interesse, come yen giapponese o franco svizzero, e nell’investire i proventi in attività a più alto rendimento altrove. Questa strategia è stata immensamente redditizia, data la politica a tassi zero della Banca del Giappone (BOJ), in vigore da lungo tempo.

Tuttavia, il recente rialzo dei tassi da parte della BOJ ha messo in crisi queste operazioni, portando a un rapido apprezzamento dello yen rispetto al dollaro statunitense. Come molti di voi sapranno, una valuta locale forte può mettere sotto pressione il mercato azionario del paese perché i beni esportati diventano meno competitivi.

USD/JPY vs. Tokyo Stock Price Index

Il rialzo dello yen fa pensare alle crisi finanziarie passate

L’apprezzamento dello yen ha rispecchiato episodi passati, come il collasso dell’hedge fund Long-Term Capital Management (LTCM) del 1998 e la crisi dei mutui subprime del 2007, in cui lo yen si è apprezzato del 20% rispetto al suo minimo. All’inizio di agosto, lo yen si era già apprezzato di oltre il 10% rispetto al dollaro statunitense.

 

USD/JPY in 1998, 2007 and 2024

In seguito alla svalutazione, la BOJ ha modificato la sua posizione da falco, con il vicegovernatore Shinichi Uchida che si è impegnato ad astenersi da ulteriori rialzi dei tassi in presenza di instabilità del mercato. Questo dovrebbe fornire un po’ di sollievo nel breve termine, ma le implicazioni più ampie del rimbalzo dello yen e dello scioglimento del carry trade continueranno probabilmente a influenzare i mercati.

Alla luce di questi sviluppi, invito alla cautela. La storia suggerisce che l’esaurimento non è ancora completo. In un rapporto del 9 agosto, JPMorgan afferma di ritenere che l’esaurimento sia circa a metà strada. Inoltre, i mercati finanziari prevedono molteplici tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel corso dell’anno, il che potrebbe esacerbare ulteriormente l’esaurimento del carry trade. In questo scenario, è prudente rimanere cauti nel “comprare il ribasso”.

La volatilità del Bitcoin sfida la narrativa sull’oro digitale

Mentre i titoli azionari crollavano, il comportamento del Bitcoin ha suscitato un notevole interesse. Il più grande asset digitale del mondo è sceso fino al 17% lunedì scorso - scendendo brevemente sotto i 50.000 dollari per la prima volta da febbraio - prima di recuperare parte delle perdite, concludendo la giornata con un calo dell’8%.

A differenza dell’oro, che ha perso poco più dell’1%.

Il crollo del Bitcoin evidenzia un punto cruciale: Sebbene sia spesso additata come “oro digitale”, alcuni ritengono che la criptovaluta non abbia ancora dimostrato di essere una riserva di valore stabile in tempi di stress del mercato.

“Nonostante sia l’oro che il Bitcoin siano strumenti a offerta limitata e a cedola zero, [il Bitcoin] non presenta le proprietà di ‘riserva di valore’ dell’oro”, ha dichiarato David Glass, analista di Citi, in una nota di questa settimana.

La nostra analisi aggiunge un po’ di colore alle conclusioni di Citi e mostra che storicamente il Bitcoin si è comportato più come un asset a rischio che come un bene rifugio. Nell’ultimo decennio, durante i 10 mesi peggiori per S&P 500, il Bitcoin è sceso in media del 6,4%, mentre l’oro è rimasto leggermente positivo con un rendimento medio dello 0,8%. Nei 10 mesi migliori, invece, il Bitcoin ha registrato un’impennata media del 22,4%, superando nettamente l’1,5% dell’oro.

Gold vs. BTC

Ciò suggerisce che il Bitcoin può offrire rendimenti potenziali più elevati rispetto all’oro durante le fasi di rialzo del mercato, ma comporta un rischio maggiore durante le fasi di ribasso. Per questo motivo, agli investitori più conservatori raccomando sempre una ponderazione del 10% nell’oro e nei titoli minerari auriferi, mentre il Bitcoin e altri asset digitali possono essere più interessanti per gli investitori con un orizzonte temporale più lungo o una maggiore tolleranza al rischio.

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The S&P Global BMI (Broad Market Index), comprised of the S&P Developed BMI and S&P Emerging BMI, is a comprehensive, rules-based index measuring global stock market performance. The TOPIX, also known as the Tokyo Stock Price Index, is a capitalization-weighted index of all companies listed on the First Section of the Tokyo Stock Exchange. The Bloomberg Galaxy Crypto Index (BGCI) is a capped market capitalization-weighted index designed to measure the performance of the largest digital assets traded in USD. The S&P 500 Index is a widely recognized capitalization-weighted index of 500 common stock prices in U.S. companies.

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