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Il BTP decennale, studio del grafico e dello spread Inbox

Pubblicato 08.10.2013, 11:56

Il termometro più sensibile della percezione del rischio Italia da parte dei mercati probabilmente non è quindi quello del mercato azionario ma quello dei titoli di stato, in particolare dei Btp decennali. Ed il future Btp per il momento non ha dimostrato segnali di debolezza tali da fare temere una fuga precipitosa dal debito italiano (e dai suoi lauti rendimenti).

Nella seduta peggiore della ottava conclusa il 30 settembre, prima del voto di fiducia che ha riconfermato Letta alla guida dell'esecutivo, i minimi di giornata, a 108,60, si sono collocati a stretto contatto con la linea di tendenza rialzista originata dai minimi di luglio 2012 ed in prossimità della media mobile a 200 giorni, entrambi supporti di rilievo che per il momento hanno contenuto la discesa.

Ma anche se questi ostacoli dovessero cedere, scenario per ora del tutto plausibile almeno stando all'analisi dello spread, dalla loro violazione si ricaverebbero segnali introduttivi a cali tutto sommato non epocali, limitati al test dell'area di supporto dei 105 euro circa. Su quei livelli si trovano la linea originata dai minimi di novembre 2011 e soprattutto la linea congiungente i minimi di febbraio e giugno 2013, base del potenziale testa spalle ribassista in creazione dai massimi del gennaio 2013. Solo la violazione di area 105, anticipata da discese sotto quota 108,50 circa, metterebbe seriamente in discussione l'uptrend degli ultimi due anni circa, segnalando un probabile attacco speculativo pesante nei confronti del debito pubblico italiano.

Se invece i prezzi dovessero superare i massimi di maggio, a 113,54, sarebbe lecito tirare un grosso sospiro di sollievo immaginando la ripresa dell'uptrend di medio lungo periodo. Target in quel caso a 122 euro, lato alto del canale crescente che contiene le oscillazioni del future dal novembre 2011. Lo studio del grafico di forza relativa Bund future / Btp future, dall'andamento analogo a quello dello spread Btp - Bund, invita comunque a valutare con cautela il rimbalzo messo a segno nelle prime sedute di ottobre: dopo la lunga fase ribassista registrata dai massimi di luglio 2012 la forza relativa, e quindi anche lo spread, hanno smesso di scendere ad agosto muovendosi poi lateralmente, disegnando una potenziale figura a "doppio minimo" (ma potrebbe anche essere un "rettangolo" di continuazione) che spesso si colloca all'inizio di rimbalzi significativi.

Lo spread, se il doppio minimo venisse confermato, potrebbe quindi salire, ritracciando una porzione anche ampia del ribasso dell'ultimo anno. Il differenziale Btp - Bund si muove comunque all'interno di un netto canale ribassista, originato dai massimi di novembre 2011, anche eventuali fasi di rimbalzo potrebbero avere quindi natura solo correttiva/temporanea. L'impressione che si ricava in base alla lettura di questo grafico è che nel breve termine non si può ancora escludere il raggiungimento del supporto a 105 euro, plausibile in caso di violazione di area 108,50, ma che in ogni caso quello della resistenza di area 113,50 e dei target successivi sembra essere solo questione di tempo.

BTP

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