Market Brief
A settembre il deficit commerciale giapponese è sceso a 114,5 miliardi di yen, rispetto al dato rivisto riferito al mese precedente pari a 569,4 miliardi di yen. Ciò nonostante, sul mercato c’è stato forte disappunto perché, stando al sondaggio di Bloomberg, ci si aspettava un surplus commerciale pari a 87 miliardi di yen. Le esportazioni sono cresciute solo dello 0,6% a/a rispetto al 3,1% di agosto, meno del 3,8% previsto. Le importazioni si sono contratte meno del previsto, ovvero dell’11,1% a/a rispetto al 12% delle stime. Di conseguenza, lo yen giapponese ha ceduto terreno contro l’USD, perché i dati economici dal Giappone gettano ombre sulla ripresa. L’USD/JPY ora si sta dirigendo verso la parte centrale della fascia mensile, intorno a quota 120. Prevediamo che lo yen continuerà a essere venduto giacché si susseguono le notizie negative, il livello a 122 è il prossimo obiettivo. Gli indici azionari locali, il Nikkei e il Topix, guadagnano rispettivamente l’1,91% e l’1,84% perché gli operatori mettono in conto un potenziale aumento degli stimoli dalla BoJ.
In Australia, l’indice predittivo Westpac ha confermato che l’economia australiana ha toccato il fondo e ora si sta adattando con successo a un ambiente di prezzi bassi delle materie prime. A settembre l’indice è cresciuto dello 0,1% m/m, dopo essersi contratto del -0,3% nel mese precedente. Ciò nonostante, l’AUD non è immune a un ulteriore calo dei prezzi delle materie prime. La pressione dalla Cina sui prezzi del minerale di ferro rimane elevata e verosimilmente permarrà anche nel prossimo futuro. Stamattina l’AUD/USD è uscito dal triangolo simmetrico al ribasso e ora si dirige verso quota 0,72 USD. Il supporto più vicino giace a 0,7199 (minimo 14 ottobre).
Sul fronte azionario, gli operatori fanno fatica a trovare una direzione chiara a Tokyo. Le azioni della Cina continentale sono crollate bruscamente, il Composite di Shanghai cede il 4,23% e quello di Shenzhen il 6,07%. In Australia, l’S&P/ASX guadagna lo 0,24% e l’S&P/NZX neozelandese lo 0,39%.
Oggi sarà una giornata ricca di appuntamenti per i banchieri centrali. Nelle prossime ore, la Banca di Turchia, la BoC e la BCB renderanno nota la loro decisione sui tassi. Tutte e tre dovrebbero mantenere i tassi invariati. In Turchia, il tasso di riferimento sui pronti, il tasso passivo e quello attivo si attestando rispettivamente al 7,50%, 10,75% e 7,25%. In Canada, il tasso di finanziamento overnight è pari allo 0,50% mentre in Brasile il tasso Selic si attesta al 14,25% dal luglio 2015.
Oggi gli operatori monitoreranno anche il rapporto IPC e le vendite al dettaglio di agosto in Sudafrica, le richieste di mutui MBA negli USA e il rapporto di metà mese sull’inflazione che sarà pubblicato nelle prossime ore in Brasile.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd