Articolo scritto in esclusiva per Investing.com
L’ultima volta che i tassi dei mutui sono stati intorno al 5%, l’indice del dollaro era a 97,50, il petrolio era sopra i 75 dollari, ed il tasso dei decennali era intorno al 3%. Era l’autunno del 2018, quando la Fed era alle prese con l’inasprimento quantitativo e l’aumento dei tassi, ed è stato allora che i mercati sono scoppiati.
L’indice S&P 500 era crollato del 20% e la Fed ha dovuto rallentare con gli aumenti dei tassi. Ha dovuto tenerli fermi per poi iniziare a tagliarli e iniziare il QE nell’ottobre 2019.
L’ultima volta che il mercato è scoppiato
A distanza di soli quattro anni, rieccoci coi tassi sui mutui oltre il 5%, l’indice del dollaro a 100, il petrolio sopra i 100 dollari ed il tasso dei decennali al 3%. Oltre a tutto ciò, la Fed si sta imbarcando in un ciclo di inasprimento ancora maggiore ed è molto probabile che vada con un inasprimento quantitativo ad un passo del doppio rispetto al 2018.
Se i mercati sono scoppiati nel 2018, e ora le cose sono peggiorate, questa volta cosa potrà fare andare le cose per il meglio? L’aumento dei prezzi del petrolio, i tassi elevati ed un dollaro più forte indeboliranno le prospettive economiche globali, e questo dovrebbe funzionare per ridurre l’inflazione.
Una tensione maggiore
Molto del rialzo del petrolio è dovuto alla guerra in Ucraina. Tuttavia, più i prezzi restano elevati, mentre le nazioni perdono potere d’acquisto a causa del dollaro più forte, più sarà difficile sostenere la crescita economica. Abbiamo già visto degli effetti: il FMI di recente ha ridotto le proiezioni di crescita globale al 3,6%, dal 4%.
Questi prezzi elevati rallenteranno anche negli USA, e i tassi elevati e i prezzi energetici li renderanno più costosi. Oltre a questo, gli effetti dei tassi più elevate inaspriranno le condizioni finanziarie, ridurranno la leva nei mercati azionari e i target price degli asset.
Questi effetti potrebbero essere già visibili e la Fed ha solo iniziato. I margini FINRA sono scesi bruscamente dai massimi di ottobre 2021 di 935 miliardi a 799 miliardi di dollari. Mentre i tassi salgono e le condizioni finanziarie si inaspriscono, i livelli della leva sui mercati scenderanno sempre di più.
Un’inversione a U
L’obiettivo di questa politica di inasprimento, che sta facendo salire i tassi, è chiaramente quello di far scendere l’inflazione. Ma potrebbe benissimo accadere che l’impatto sulla domanda sia più significativo di quello che si intende. Dopo tutto, guardate cosa è successo solo quattro anni fa, quando la Fed ha fatto una completa inversione a U, passando dall’aumento regolare dei tassi a una pausa appena un mese dopo, e ad un taglio dei tassi pochi mesi dopo.
Sembra probabile che finirà in maniera simile, con la Fed che effettuerà qualche aumento dei tassi, ma i tassi più alti, i prezzi dell’energia più elevati e una riduzione della leva finanziaria diventeranno troppo difficili da gestire per i mercati.
Potrebbe dipendere da quanto l’economia può gestire tutto in una volta. Uno di questi cambiamenti potrebbe essere anche andare, ma quando si sommano tutti insieme, potrebbe essere davvero troppo. Potrebbe essere anche più di ciò che è necessario per far scoppiare l’inflazione. Potrebbe anche significare che la Fed dovrà fare una grande inversione a U più velocemente di quanto ci si aspetti.