Un paio di settimane fa, avevamo consigliato agli investitori di interrompere qualunque aumento delle posizioni sui metalli del gruppo platino (PGM), in quanto sembravano mancare i giusti segnali di un buy, nonostante avessero registrato il primo mese positivo ad ottobre dopo cinque mesi in rosso.
Appena quindici giorni dopo, il platino, leader del gruppo, è diventato il principale candidato per gli investitori dei metalli preziosi alla ricerca di un nuovo candidato long che vada ad unirsi all’oro ed all’argento, che stanno schizzando sulla scia del rally alimentato dall’inflazione.
Grafici gentilmente forniti da skcharting.com
L’impennata dei prezzi del platino, che serve principalmente come purificatore delle emissioni per i motori diesel, si è registrata nonostante analisti e trader avessero ridotto le previsioni sul prezzo per i PGM in un sondaggio di Reuters pubblicato il 28 ottobre, a causa della carenza globale di chip che ha costretto le case automobilistiche a tagliare la produzione della maggior parte dei veicoli.
Le case automobilistiche rappresentano circa il 40% della domanda di platino, in quanto il metallo è contenuto negli impianti di scarico per neutralizzare le emissioni dannose. Il palladio, invece, è un purificatore per i motori a benzina.
La carenza di chip ha portato il prezzo spot del platino dal massimo di sette anni di 1.236,44 dollari l’oncia a febbraio al minimo di 893,00 dollari a metà settembre, mentre il prezzo spot del palladio è sceso dal picco storico di quasi 3.015 dollari l’oncia ad aprile a soli 1.841,93 dollari.
Ma in una sola settimana di rally dei metalli preziosi, con in testa l’oro, anche il platino ha visto un breakout semplicemente sulla forza del grafico tecnico e questo venerdì si avvia ad un rialzo settimanale del 5%, il maggiore in sei settimane.
Fondamentalmente, i prezzi dei PGM potrebbero continuare a salire se ci dovesse essere una ripresa della produzione di auto, frenata dai problemi delle filiere e dalla carenza globale di materiali.
Ma quanto rialzo ha il platino?
Il platino ha abbastanza rialzo perché i long possano contarci sulla scia del rialzo dell’oro e del rally dell’argento, dice Sunil Kumar Dixit di skcharting.com, che passa molto tempo a seguire i mercati dei vari metalli preziosi.
“Sul breve/medio termine, il platino probabilmente testerà i 1.124 e 1155 dollari, supportato dai 1.050 e 1.030 dollari da sotto”, spiega Dixit.
Sul lungo termine, l’indicatore stocastico sul grafico mensile del platino spot mostra una sovrapposizione positiva che supporta la ripresa in atto, mentre l’indice di forza relativa punta verso nord, indicando il prossimo rialzo a 1.155 dollari, afferma.
La lettura stocastica del grafico giornaliero su breve termine di 82/76 è ben al di sopra dell’indice RSI di 67, con i prezzi scambiati sopra la media mobile semplice su 200 giorni di 1.090 dollari.
Il grafico mensile su medio termine vede il platino fermamente posizionato sopra la media mobile esponenziale su 50 settimane di 1.049 dollari, con 1.124 dollari in prossimità, mentre la lettura stocastica di 71/74 è ben al di sopra dell’indice RSI di 55.
Aggiunge Dixit:
“L’astuta ripresa è visibile sul grafico giornaliero, settimanale e mensile, con il metallo che brilla al di sopra della EMA su 50, della SMA su 100 e della SMA su 200 in tutte e tre le finestre temporali”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.