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Il rally sembra avere ancora carburante. Ecco cosa non dovremmo perdere di vista

Pubblicato 17.11.2023, 09:35
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I mercati hanno accolto favorevolmente il rallentamento dell’inflazione, l'S&P 500 ha avuto una performance settimanale di oltre il 2% mentre il Nasdaq ci è andato vicino, anche per la possibile decisione (definitiva) della Fed di concludere l'aumento i tassi di interesse.


taglio tassi di interessa USA

Infatti l'attuale rallentamento dell’inflazione ha rafforzato le scommesse che il ciclo di rialzi della Fed è ormai terminato, con gli "swap" della Fed indicano che le probabilità di un altro rialzo è pari a zero, con il mercato che adesso si aspetta un taglio dei tassi di 50 pb entro luglio 2024.

La scorsa settimana si è conclusa la serie giornaliera positiva "consecutiva" di sedute per l'S&P 500 (8 sedute, la serie più lunga del 2023) ma questo non ha evitato ulteriori rialzi successivi. Mentre il Nasdaq sta ritestando i massimi annuali registrati a luglio e Microsoft (NASDAQ:MSFT) sta registrando massimi storici sempre più alti.

Spesso si sottovaluta la media mobile 200 ed il suo potenziale. In passato, il trend ormai debole rompeva la media mobile il mercato registrava nuovi minimi ma ciò che non si "guarda" è che rappresenta un punto di accumulazione in cui gli investitori iniziano le loro strategie di riacquisto con successivo recupero di quei livelli. Siamo a un punto di vista storico di "svolta" perchè la media mobile 200 è stata ben recuperata ed il momento in cui ci troviamo è favorevole se visto dal punto di vista "stagionale", le statistiche ci dicono che il mercato
ha un lato positivo da qui.


stagionalità e performance del mercato

Se guardiamo il grafico, dal 1980 i rendimenti di novembre e dicembre sono stati positivi nell’80% dei casi, con rendimento medio del +3,5%. Si contano solo 8 degli ultimi 42 anni con rendimenti negativi. Statisticamente "esiste" un'altissima probabilità che il mercato continui a riprendersi, e l'S&P 500 recuperi i massimi annuali da qui a fine anno.

Cosa altrettanto positiva, è il sentiment degli investitori fare un'inversione completa. Secondo l'indagine AAII, che offre informazioni sulle opinioni dei singoli investitori e sulle loro aspettative di un aumento dei prezzi delle azioni nei prossimi sei mesi, il sondaggio è passato dal livello ribassista più alto dell'anno a un livello decisamente inferiore alla media in una settimana. Inoltre il sentiment rialzista è presente nel 43,8% al di sopra della media storica del 37,5% per la quarta volta in 14 settimane.


sondaggo JP Morgan

Questo è stato confermato anche dal sondaggio condotto da JP Morgan (NYSE:JPM), che ha chiesto se i clienti fossero più propensi ad aumentare o diminuire la propria esposizione azionaria nelle prossime settimane, con il risultato del 67% che prevede di aumentare la propria esposizione (il dato più alto da oltre un anno).


posizioni short sui magnifici 7

Inoltre, come possiamo vedere dal grafico sopra, secondo BofA sembra che gli investitori abbiano rinunciato a vendere allo scoperto uno qualsiasi dei titoli dei "Magnifici 7" portando il mercato al rialzo.

Sicuramente si tratta di sondaggi e sentiment volubili. E allora non ci resta che guardare gli utili, che sono ciò che spinge le azioni. Anche in questo caso, sono stati del 5,7% superiori alle aspettative, al di sopra dell'aspettativa media pre-Covid del 3,7%.

Ciò che non dobbiamo dimenticare è che gli investimenti ci sono giorni negativi ed altri positivi. Anni con tendenza ribassista e anni con tendenza fortemente rialzista. Nel breve termine, i prezzi delle azioni salgono e scendono, possiamo paragonarlo alle montagne russe. Nel lungo termine, i prezzi delle azioni salgono.

Un grafico interessante che può rendere l'idea è di BofA, che mostra come dal 1824 se avessimo investito 1 dollaro in azioni di grandi società USA, quel dollaro ora varrebbe $16 milioni nel 2023 con i dividendi reinvestiti


trend mercato dal 1824

Ma come può essere? Quanto più breve è il periodo di investimento, tanto minore è la probabilità di un rendimento positivo. Di cosenguenza, il breve periodo ha in serbo le due variabili chiamate: volatilità e rischio. Di conseguenza quando "allunghiamo" quel lasso di tempo, come possiamo vedere dal grafico di seguito, le probabilità di un rendimento positivo aumentano

Dal 1928, l'S&P 500 ha restituito un rendimento positivo nel 100% dei casi in cui si è investito dai 16 anni in sù. Quindi "preoccupiamoci" del perchè spesso si liquidano le posizioni, c'è sempre un motivo per avere paura ma nonostante tutto, il mercato azionario continua a muoversi al rialzo


Ad oggi il trend sembra aver preso un direzione ben precisa.

Alla prossima!

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