Dopo il fallito colpo di stato militare in Turchia, gli investitori si concentreranno sulla riunione odierna del Comitato di Politica Monetaria della banca centrale.
Finora i mercati hanno reagito in maniera ordinata agli sviluppi, ma permangono i rischi di breve termine, e gli interrogativi sul lungo periodo danneggeranno le prospettive e la crescita.
La stabilità degli asset turchi, i CDS a 5 anni sono saliti di appena 20 punti base, arrivando a 246, dalla chiusura di venerdì, riflettendo la propensione al rischio, e non la fiducia nella resilienza della Turchia.
Si prevede che il presidente Erdogan sfrutterà questi eventi per rafforzare il suo potere.
La persistenza d’incertezze politiche e sociali probabilmente si tradurrà in un deterioramento dei fondamentali economici, che minaccerà l’“investment grade” del rating sovrano.
Ciò accade in una fase in cui l’Europa, principale partner commerciale e fonte di turismo per la Turchia, viene soffocata dalla stagnazione e dalle ripercussioni della Brexit.
Alla luce del contesto attuale, prevediamo che l’intervento della banca centrale sarà più marcato della previsione media, perché i banchieri tenteranno di anticipare la curva (nonostante le apprensioni legate al riaffiorare delle pressioni inflazionistiche).
Prevediamo che la BCT taglierà il tasso creditore overnight di 50 punti base, portandolo all’8,5% (previsione media: 25 punti base, 8,75%), mantenendo invece invariati il tasso di riferimento e il tasso debitore overnight, rispettivamente al 7,50% e al 7,25%.
L’intervento probabilmente non avrà un effetto duraturo sull’USD/TRY, che scambia sul mercato a 2,9800.
In un’ottica di più lungo termine, la TRY appare molto vulnerabile, soprattutto se il presidente Erdogan prolungherà le tensioni.
I prestiti in valuta straniera rappresentano una fetta importante del bilancio della banca, quindi un’ulteriore debolezza potrebbe innescare preoccupazioni per i finanziamenti.
Visto l’attuale scenario, la TRY probabilmente farà peggio di qualsiasi rally delle valute emergenti, mentre gli investitori taglieranno rapidamente le posizioni in TRY per effetto dell’avversione al rischio.