Sono passati nove mesi da quando la richiesta di impeachment da parte di Eduardo Cunha nei confronti di Dilma Rousseff è stata accettata dal Congresso Nazionale. Da nove mesi il paese sta aspettando la fine del processo per andare avanti. I cittadini brasiliani non sembrano mostrare entusiasmo nè rabbia, ma semplicemente stanchezza di ascoltare questa vicenda. Da circa tre mesi Michel Temer è a capo del governo, e il mercato sembra aver apprezzato il suo arrivo nella speranza di restituire fiducia e di combattere l'elevato deficit. Dall'arrivo di Temer, il real brasiliano si è apprezzato dell'8% nei confronti del dollaro, con USD/BRL sceso da 3.5225 a 3.23, mentre l'indice iBovespa è cresciuto del 7% raggiungendo 57,720 punti.
Nonostante sembri chiaro che l'esclusione di Rousseff abbia riportato fiducia nei mercati, sarebbe sbagliato attribuire all'arrivo di Temer l'unica motivazione per la ripresa. Infatti, tutti i mercati emergenti hanno beneficiato di un buon livello di domanda, con molti investitori alla ricerca di rischio e rendimenti. La debolezza del dollaro americano ha aiutato ad attrarre investitori, nonostante le incertezze politiche interne. L'atteggiamento accomodante della Fed è stato di grande aiuto, ma ciò potrebbe presto terminare in quanto diversi membri della Fed hanno segnalato che un rialzo dei tassi potrebbe avvenire entro la fine dell'anno.
La prossima settimana, la BCB dovrebbe lasciare invariato il tasso Selic al 14.25%, data la riduzione dell'inflazione. Nonostante ciò, i mercati si attendono un tasso al 13.75% entro fine anno, rispetto al 12.50% di Giugno. L'inflazione dovrebbe scendere intorno al 7.3% per fine 2016, rispetto all'8.7% di alcuni mesi addietro. La BCB dovrebbe quindi iniziare a tagliare i tassi nella parte conclusiva dell'anno, riducendo il ruolo del real oggi particolarmente attraente per carry trade sul differenziale dei tassi. CIò potrebbe venire a mancare soprattutto se la Fed dovesse agire nei prossimi mesi.