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La crescita globale non accelera, le materie prime soffrono

Pubblicato 05.06.2013, 07:39
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Sono molti i dati macro di recente uscita che fanno pensare che la crescita globale non sia poi cosi' robusta come ipotizzato in precedenza.

La settimana e' iniziata con i Pmi della Cina non esaltanti, seguiti da quelli relativi all'Eurozona ancora in territorio di contrazione dall'Ism manifatturiero Usa sotto la soglia dei 50 punti, il valore piu' basso dal giugno 2009.

Ma in particolare sono i dati provenienti dalla Cina non lasciano certo ben sperare per la crescita dell'economia in quel paese e di conseguenza sul livello della domanda di materie prime delle quali la Cina e' un famelico consumatore.

Il Pmi non manifatturiero, relativo ai servizi, a maggio e' sceso a 54,30 contro il 54,50 del dato precedente. L'Hsbc/Markit Purchasing Managers' Index, ovvero il Pmi manifatturiero rilasciato da Hsbc, relativo al mese di maggio, e' stato registrato a 49,20 punti, il livello più basso dall'ottobre 2012, sotto il dato precedente ed inferiore alle stime di consensus che vedevano il dato stabile a 49,60.

Il petrolio, Wti, ha disegnato a maggio una figura a doppio massimo in area 96,50 dollari, completata gia' il 29 maggio sotto i 94,30 dollari.

Tale figura prospetta una correzione estesa del rialzo dai minimi di aprile, se i prezzi scenderanno anche al di sotto della media mobile a 200 giorni, in area 92,35 dollari, si prospetterebbe il test a 87,90 il test della linea che sale dai minimi dello scorso giugno.

Situazione analoga per l'indice S&P 500 Energy, indice che comprende le compagnie incluse nello S&P 500 che sono membri del settore energia GICS (Global Industry Classification Standard).

Il settoriale S&P ha completato il 31 maggio con una evidente accelerazione ribassista il testa spalle che si era venuto a creare dal top del 7 maggio.

Probabile ora il test a 557 circa della linea che sale dai minimi di inizio giugno 2012, coincidente con la media mobile a 200 giorni. Sotto quei livelli rischio di una vera e propria inversione di trend anche in ottica di medio termine.

E' evidente che segnali di debolezza da parte del prezzo del greggio e del settoriale dell'energia Usa rifletterebbero un momento di difficolta' per tutte le materie prime, almeno quelle industriali.

Meglio quindi in questa fase alleggerire l'esposizione su tutto il comparto tornando compratori solo in caso di superamento dei massimi di maggio da parte sia del Wti, a 96,60 dollari circa, sia dell'S&P energy, a 614,51.


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