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La spada di Damocle dei 200 Mld. di dollari USA sui prodotti cinesi pesa eccome

Pubblicato 06.09.2018, 08:28
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Mentre incombe la scadenza minacciata da Trump per l’imposizione di nuove tariffe per un ammontare di $ 200 miliardi sull’importazione di prodotti provenienti dalla Cina, il continuo sell-off sui mercati emergenti ha un impatto negativo sul sentiment generale.

E’ per questo che autorevoli analisti si stanno chiedendo se il Presidente USA formalizzerà l’ultimo step della dilagante Guerra commerciale, domanda che attende con ansia una risposta perché a quel punto si capirà probabilmente quale sarà il sentiment definitivo degli operatori finanziari.

Negli ultim giorni stiamo registrando una crescente dicotomia nelle prestazioni del dollaro. Forti performance rispetto alle valute dei mercati emergenti, ma incertezza sulle coppie del G4 (dollaro contro euro, sterlina e yen). Il fattore chiave rimane certamente la politica commerciale che colpisce maggiormente le valute dei mercati emergenti, il che significa che sono in sofferenza valuta come la Rupia indonesiana, la Rupia indiana e la Lira turca. Le coppie G4 sono però sempre più nervosa, Dollaro/Yen ad esempio non sembra avere la minima intenzione di prendere posizione a lungo termine, poi restano le incertezze sulla legge di bilancio dell’Italia che sembrano pesare non poco sull’andamento Eur/Dollaro. Infine la Brexit, ora che i negoziati sembrano aver preso una piega positiva il Cable potrebbe orietnarsi al rialzo con più decisione.

Apparentemente la Germania è pronta a concedere meno restrizione per raggiungere un accordo e il Regno Unito sarebbe pronto a rinunciare ad alcune delle sue richieste. Anche se il sentiment in questo caso sta diventando positivo, sembra esserci debolezza intrinseca dettata da un’enorme posizionamento short sui future Sterlina ancora da coprire.

Wall Street ha chiuso misto la sessione di ieri in modo contrastante sera, con l’SP 500 in calo del -0.3% a 2888 punti e i futures sono nuovamente in calo.

I mercati asiatici sono stati negativi (Nikkei -0,4%), mentre gli indici europei hanno aperto al ribasso.

Nel forex vediamo lo yen in leggera ripresa, mentre le valute delle materie prime (AUD , NZD , CAD) rimangono decisamente sotto pressione a causa del sell-off dei mercati emergenti.

Sulle materie prime l'XAU/USD è sta provando il rimbalzo, mentre il petrolio ha continuato a perdere terreno sull'impatto nel caldo della domanda che potrebbe verificarsi dai mercati emergenti.

Oggi attenzione al settore dei servizi statunitensi, ma prima uno sguardo alla variazionne nell'occupazione ADP delle 14:15 che potrebbe fornire indicazioni sui NFP di domani. Il consensus prevede 190.000 unità in calo rispetto ai 219.000 del mese scorso. L' ISM non manifatturiero delle 16 sarà fondamentale dopo che i dati di produzione sono stati molto forti 48 ore fa. Il consenso si aspetta un leggero rialzo a 56,8 (dal 55,7 del mese scorso) dopo il minimo degli ultimi 12 mesi. Infine spazio alle scorte di petrolio delle ore 17 per le quali si prevede un calo di -2,5 milioni di barili (-2,6 milioni la scorsa settimana), con distillati a + 0.6m (-0.8 m la settimana scorsa), e benzina prevista al ribasso di -1,5 m (-1,6 m la settimana scorsa).

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