Negli scorsi mesi, precisamente nel mese di dicembre, ho ravvisato sui grafici e sulla situazione macro, delle similitudini tra la situazione attuale e quella del biennio 2006-2007, una situazione ha portato al famoso 2008 portato alla memoria dal fallimento di Lehman Brothers.
In estrema sintesi, vi elenco tutti i fattori che sia a livello tecnico che macroeconomico concorrono ad un “non-miglioramento” della situazione che abbiamo visto da fine 2022 ad oggi, mesi che hanno visto una forte ripresa dei corsi azionari alquanto sospetta.
- Inflazione attuale più alta rispetto a quella vista nel biennio 2006-2007 (pre-crollo 2008)
- Inflazione ancora nettamente al di sopra dei target per tutte le banche centrali relative alle majors del Forex (Fed, Bce, Boe, Boj)
- Tasso di disoccupazione americano pericolosamente sui minimi dal 1969 (nel recente) e da
poco in possibile aumento (vedi correlazione negativa con Nasdaq)
- Inflazione in Giappone oltre il 2% non compatibile con la politica monetaria YCC (Controllo della Curva dei Rendimenti). Ricordiamo in merito che un apprezzamento del cambio USDJPY ha portato a due interventi da parte della BOJ direttamente sul Forex in area 146 e 152
- Situazione Macro in UK pessima. Tassi altissimi e Disoccupazione sui minimi con inflazione altissima
- Titoli di Stato UK prezzano un rischio superiore a tutti i titoli europei e Usa (4,4% di rendimento a 10 anni)
- Cina diminuisce l’export, probabile diminuzione della domanda su scala globale
- Germania in recessione tecnica con Dax sui massimi storici
- Fly to quality tra mercato azionario e obbligazionario che vedrebbe un ulteriore aumento dei rendimenti sui titoli di Stato qualora il trend attuale del mercato azionario dovesse proseguire. Questa situazione, protratta nel tempo, porterebbe ad ulteriori problemi per le finanze degli Stati, in questo caso parliamo delle più grandi economie globali (Europa e USA).
Per quanto riguarda la situazione tecnica avrei da parlare parecchio ma rimando il tutto ad un prossimo articolo, la parte 2 di questo articolo e colgo l’occasione per lasciare un video su Youtube dove parlo proprio di questo possibile crollo che mi attendo a breve.