Nelle ultime 24 ore, il petrolio greggio è salito dello 0,48% chiudendo a 69,57 dollari al barile. Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 69,23 $, in diminuzione dello 0,49% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 68.51 $ seguito da 67.79 $, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 69,89 $, seguito da 70,56 $.
Nello stesso tempo, la coppia XAU/USD è scesa dello 0,46%, chiudendo a 1224,80 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1226,40 $, in aumento dello 0,13% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di down, la quotazione potrebbe trovare un supporto a 1222.33 $ seguito da 1218.27 $, mentre nel caso di up, una prima resistenza si trova ora a 1230,93 $, seguito da 1235,47 $.
Contemporaneamente, la valuta XAG/USD è scesa dello 0,58%, chiudendo a 14,58 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 14,57 $, in diminuzione dello 0,07% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 14.50 $ seguito da 14.43 $, mentre un eventuale rally, incontrerebbe una prima resistenza a 14,68 $, seguito da 14,78 $.
Le borse dell'area Asia/Pacifico segnano oggi un profondo rosso risentendo delle preoccupazioni che arrivano dall'Europa per i conti pubblici italiani e la Brexit e, sul fronte Usa, dei risultati societari che hanno pesato su Wall Street. Il Nikkei giapponese chiude con un tonfo di 2,67%, come il più ampio Topix che segna -2,63%, mentre Shanghai è poco sotto il 2%, e Hong Kong perde circa il 2,9%. Sydney ha chiuso in calo dell'1% zavorrata dall'incertezza politica sia internazionale che interna che ha pesato in particolare sui titoli finanziari e minerari.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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