Quadro macro economico
Chiusura in rialzo per le maggiori Borse europee nella giornata odierna, in accelerazione dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, che ha sia annunciato misure positive per i mercati, ovvero che la Bce alzerà il limite di acquisti sui singoli titoli di Stato dal 25% al 33% sia che il Quantitative Easing europeo, se necessario, potrà durare anche oltre settembre 2016. Il presidentedella BCE ha anche rilasciato dichiarazioni preoccupanti sull’andamento futuro dell’economia europea, annunciando le nuove stime economiche secondo le quali è prevista una crescita meno veloce per l'eurozona e un livello di inflazione che risalirà più lentamente di quanto auspicabile. Nonostante le dichiarazioni parzialmente contrastanti, i mercati hanno incrementato la loro corsa, chiudendo in netto urialzo.
A Londra il Ftse100 ha chiuso in up dell’1,92%, mentre il Dax ha guadagnato 2,86 punti percentuali. Il francese Cac40 chiude con un rialzo dello +2,17%, mentre il guadagno dell’Ibex è di poco più di un punto percentuale con una chiusura a +i,05%.
Impennata anche per Piazza Affari con l'indice Ftse Mib che si è riportato di slancio sopra la soglia dei 22 mila punti con un rialzo giornaliero del 2,62% a 22.177 punti. L’effetto Draghi ha premiato soprattutto le banche. Banca Mps è salita del 4,75%, Banco Popolare del 3,64%. Molto bene anche Unicredit (MILAN:CRDI) (+2,42%) che nel corso del pomeriggio ha visto spuntare l’ipotesi riportata da Bloomberg di un taglio della forza lavoro di oltre 10 mila unità. Fitti acquisti oggi su Telecom Italia salita del 3,72%. Oggi gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno inserito Telecom Italia nella propria large cap selected list confermando il rating buy con prezzo obiettivo a 1,45 euro. Intanto si guarda a prossimi sviluppi con Vivendi (PARIS:VIV). Il ceo del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, ha affermato di aver già avviato i primi contatti con i vertici di Telecom Italia per valutare differenti opportunità di collaborazione. Il gruppo francese si è detto interessato a crescere ancora nel Sud Europa anche attraverso acquisizioni portando il mercato a riaprire i riflettori su un possibile abboccamento con Mediaset (+3,55%). Tonica anche oggi Azimut (+5,51%) che tramite la controllata lussemburghese AZ International Holdings acquisterà il restante 30% del capitale di Azimut Bosphorus Capital Portföy Yönetimi (Azb) non ancora in suo possesso. Una volta completato il processo autorizzativo da parte delle autorità competenti, Azb verrà fusa per incorporazione in Azimut Portföy Yönetimi (Azp), a sua volta interamente detenuta da AZ International Holdings. Da segnalare Unipol (+4,84%) che dal prossimo 21 settembre entrerà a far parte dell'indice Ftse Mib prendendo il posto di Autogrill (+7,05%). Quest’ultima non ha affatto pagato dazio alla notizia dell’addio al Ftse Mib sfruttando invece la sponda della promozione “buy” decisa dagli analisti di Kepler Cheuvreux con target price salito da 8,5 a 8,8 euro.
Seduta ricca di dati macro economici importanti, la prima rilevazione giunge dalla Germania con l’indice Pmi dei servizi salito a 54,9 punti. Il consensus era per una lettura a 53,6. Mentre per quanto riguarda l’intera zona euro, Markit Economics ha comunicato oggi che l’indice Pmi Composite è aumentato ad agosto, rispetto a luglio, da 53,9 a 54,3 punti. Si tratta del più alto livello dal maggio del 2011. Gli economisti avevano previsto una conferma della stima preliminare che aveva indicato 54,1 punti. Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'intera attività nella zona euro mentre un valore inferiore indica una contrazione. L'indice relativo al settore dei servizi è aumentato da 54 a 54,4 punti. Gli esperti avevano previsto una conferma della stima preliminare che aveva indicato 54,3 punti. Già martedì scorso Markit aveva comunicato che l'indice PMI manifatturiero è salito ad agosto a 52,4 punti, dai 52,3 punti di luglio. Sempre per quanto riguarda l’Eurozona, le vendite al dettaglio nel mese di luglio sono aumentate dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,5%. Il dato di giugno è stato rivisto al rialzo, da -0,6% -0,2%. Su base annua le vendite al dettaglio sono aumentate nell'Eurozona a luglio del 2,7%. Gli esperti avevano previsto un aumento del 2%. Nell'intera Unione Europea le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% su mese e del 3,3% su anno. A seguire l’appuntamento clou della giornata, con il consueto meeting di politica monetaria da parte della Bce che ha mantenuto lo “status quo” dei tassi di interesse allo 0,05%. La decisione era scontata. Esattamente un anno fa la BCE aveva tagliato i tassi di 10 punti base ad un nuovo minimo storico per la zona euro; seguire la conferenza stampa del numero uno della Bce, il quale ha dichiarato che i rischi al ribasso per l’economia sono aumentati. Mario Draghi, ha indicato che gli acquisti di asset dureranno fino al settembre 2016 o anche oltre, se necessario. Francoforte ha deciso di innalzare il limite acquistabile di una singola emissione di un titolo di Stato al 33% dal precedente 25%. Draghi ha spiegato che sono emersi ultimamente nuovi rischi al ribasso per la crescita, sarebbe tuttavia troppo presto per dire se i recenti eventi avranno effetti duraturi. Intanto lo staff della BCE ha rivisto le stime sul Pil dell'Eurozona a +1,4% da 1,5% per il 2015 e a +1,7% da +1,9% per il 2016. L'inflazione è vista ora crescere quest'anno dello 0,1% (dallo 0,3%) e il prossimo dell'1,1% (dall'1,5%). Anche durante la sessione americana, sono stati pubblicati diversi market movers. Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato oggi che la scorsa settimana le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono cresciute negli USA di 12.000 unità a 282.000 unità. Gli economisti avevano previsto 273.000 unità. Il dato della settimana precedente è stato rivisto lievemente al ribasso, da 271.000 a 270.000 unità. La media mobile delle ultime quattro settimane, che viene considerata più attendibile perchè meno volatile, è salita di 3.250 unità a 275.500 unità. Il numero delle richieste continuative è calato nella settimana terminata lo scorso 22 agosto a 2,257 milioni unità. Gli esperti avevano atteso un calo a 2,261 milioni unità. A seguire il Dipartimento del Commercio, ha comunicato oggi che il deficit della bilancia commerciale degli USA è sceso a luglio del 7,4% a $41,9 miliardi. Gli economisti avevano atteso un calo $42,7 miliardi. Il dato di giugno è stato rivisto da -$43,8 miliardi a -$45,2 miliardi. Le esportazioni degli USA sono aumentate a luglio dello 0,4% a $188,5 miliardi. Si è trattato del primo aumento da tre mesi. Le importazioni sono scese dell'1,1% a $230,40 miliardi. Ed infine è stato elaborato il nuovo dato relativo all’indice ISM non – manifatturiero, il quale nel mese di agosto ha subito una flessione, rispetto al mese di luglio, da 60,3 a 59 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 58,4 punti. Ricordiamo che un valore al di sopra di 50 punti segnala un'espansione del settore statunitense dei servizi mentre un valore inferiore indica una contrazione. Il sottoindice relativo ai nuovi ordini è sceso da 63,8 a 63,4 punti, quello relativo alla produzione da 64,9 a 63,9 punti, quello relativo alle consegne da 53 a 52,5 punti, quello relativo alle scorte da 57 a 54,5 punti, quello relativo all'occupazione da 59,6 a 56 punti e quello relativo ai prezzi da 53,7 a 50,8 punti.
Quadro tecnico mercato valutario
Eur/Usd
Il cambio tra l’euro ed il dollaro americano ha aperto la giornata poco mosso, le contrattazioni per tutta la sessione europea si sono mantenute all’interno di un range ristretto tra 1,1200 e 1,1240, poco sopra il livelli toccati durante la sessione asiatica in prossimità di 1,1200; anche la pubblicazione di diversi dati che hanno interessato l’Eurozona non hanno modificato il quadro degli scambi sulla major. Il grosso della movimentazione in direzione ribassista, si è avuta subito dopo ora di pranzo con il meeting della Bce che ha mantenuto inalterato i tassi di interesse, ma in particolar modo la volatilità è aumentata durante la conferenza stampa di Mario Draghi che ha catalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori. Nel giro di un’ora, è precisamente dalle ore 14.00 alle ore 15.00, la coppia ha subito un tracollo di circa 130 punti, passando da 1,1236 a 1,1110; formando una decisa candela daily ribassista con un corpo molto pronunciato ed ombre molto piccole; grazie al movimento short ben corposo, la coppia è riuscita a raggiungere il supporto posizionato in area 1,1115; zona che ho indicato nel post di fine settimana, come possibile punto di un nuovo movimento rialzista. A questo punto non resta che attendere la conferma di un nuovo spunto long da parte dell’azione del prezzo.
Usd/Jpy
Dopo tre sedute negative di fila la Borsa di Tokyo ha chiuso oggi positiva. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,5% a18.182,39 punti e il Topix lo 0,6% a 1.474,98 punti. Il rimbalzo di Wall Street ha fatto tornare gli acquisti anche sulla piazza finanziaria giapponese. Gli esportatori hanno beneficiato dell'indebolimento dello yen. Toyota ha guadagnato il 2,4%, Panasonic l'1,2% e Canon l'1%. NTT DoCoMo ha guadagnato il 4,4%. Barclays (LONDON:BARC) ha alzato il suo rating sul titolo dell'operatore di telefonia mobile ad "Overweight". MS&AD Insurance e Sompo Japan Nipponkoa hanno guadagnato rispettivamente il 4,9% e il 4,7%. Goldman Sachs ha promosso i titoli dei due gruppi assicurativi da "Neutral" a "Buy". Sul valutario per la coppia green back contro yen giapponese, la giornata è stata a doppia faccia, nel senso che durante quasi l’intera seduta, la coppia si è mossa al ribasso portandosi dall’apertura di giornata a 120,50 fino a toccare il minimo a 119,63, ma subito dopo è iniziato un forte e deciso movimento rialzista che ha riportato nuovamente le quotazioni in area di apertura della giornata; tale movimento ha dato vita ad una “doji” classica figura di indecisione del mercato dove nessuna delle due forze in capo tra compratori e venditori hanno preso il sopravvento. Analizzando con attenzione il grafico daily, ho notato che per ben due sedute successive, oggi e ieri, la resistenza in area 120,47 è riuscita a respingere le attenzioni dei compratori; in questo contesto il livello statico aiuta a difendere l’ultima posizione di vendita ancora a mercato, al momento in profitto momentaneo di quasi 100 punti dopo la chiusura delle prime due posizioni che hanno fruttato ben 225 punti di profitto. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop. Entry point 120,87; Stop Loss 121,62; Tp1 120,12; Tp2 119,37; Tp3 118,62
Gbp/Usd
A metà mattinata è stato pubblicato il Pmi dei servizi britannico il quale si è attestato ad agosto a 55,6 punti, in contrazione rispetto ai 57,4 punti della passata rilevazione. Il mercato si attendeva un dato pari a 57,7 punti. Sul fronte valutario, la sterlina inglese prosegue il suo percorso ribassista nei confronti del dollaro americano, confermandosi la valuta con la peggiore performance degli ultimi periodi, spingendosi da 1,5310 apertura di giornata fino a raggiungere un minimo a 1,5220. A peggiorare la situazione anche i dati macro non brillanti usciti nella prima parte della giornata e le prospettive di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed, che avrà come conseguenza diretta, un ritardo nel rialzo del tasso di riferimento anche a Threadneedle Street. Ritornando all’analisi tecnico – grafica, notiamo che al momento la coppia, con l’ultimo strappo ribassista, è riuscita ad arrivare in area 1,5240 dove è situato un supporto giornaliero (linea rossa); l’ultima volta quando il prezzo si è portato su questo livello, esattamente nei primi giorni di giugno, le quotazioni sono state respinte dal livello statico ed hanno iniziato un forte movimento rialzista che ha portato le quotazioni fino alla resistenza settimanale a 1,5915; è molto probabile che anche questa volta possa succedere la stessa cosa. Attendiamo cosa succede nei prossimi giorni nell’area evidenziata nel grafico, per poi decidere sul da farsi.
Aud/Usd
Ieri mi sono soffermato sull’aussie notando che sul giornaliero la coppia è riuscita a raggiungere un minimo importante, ovvero l’area dove staziona il prezzo a 0,7000, è stata colpita l’ultima volta nel 2009. Prima di raggiungere questo minimo importante, la major ha percorso un trend ribassista ben delineato iniziato esattamente sui massimi raggiunti il 18 giugno scorso, il movimento ribassista ha avuto un'unica fase di correzione in contro trend rispetto al movimento principale, tra le sedute del 31 luglio e dell’11 agosto. A conclusione della seduta mercoledì l, ’azione del prezzo ha formato una “hammer” classico pattern rialzista che normalmente si forma dopo un lungo trend al ribasso, pattern costituito da un corpo ridotto e posizionato verso l’alto, ed un lower shadow ben evidente. Ieri sera, a chiusura della seduta, ho utilizzato l’indicazione del pattern per piazzare un ordine di acquisto, il quale dopo poco è stato subito triggerato. Al momento la posizione aperta ha una perdita di 50 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Buy Stop. Entry point 0,7061; Stop Loss 0,6971; Tp1 0,7150; Tp2 0,7239; Tp3 0,7329