L’assenza di notizie fornisce agli operatori l’opportunità di ridurre le operazioni sulle valute ritenute rifugi sicuri e di correre marginalmente qualche rischio.
Dai dati USA emerge che i mercati occupazionali restano solidi, il dato JOLT sulle posizioni aperte ha superato le attese, e anche dalla Cina sono arrivati nuovi segnali di stabilizzazione, nonostante i dati commerciali deludenti.
Dopo l’impressionante rally USA, le piazze regionali asiatiche hanno avuto un andamento contrastato, con il Nikkei e l’indice composito di Shanghai in marginale rialzo e l’Hang Seng in calo del -0,67%. L’indice che ha fatto registrare il movimento maggiore è stato quello della borsa filippina, che ha proseguito nel suo rally post elezioni, salendo del 3,36%. Il forte recupero dei corsi azionari indica che gli investitori considerano l’elezione del populista Rodrigo Duterte un’opportunità. L’USD si è indebolito contro le valute G10 e le divise dei mercati emergenti asiatici, ma la pressione a vendere è stata modesta.
In Giappone, ad aprile le riserve di valuta straniera sono aumentate di 410 mln di USD, attestandosi a 1.262.509 mld, al contempo il Ministero delle Finanze ha confermato che nel primo trimestre del 2016 non ci sono stati interventi diretti sul forex.
Visto il solido rimbalzo dell’USD/JPY a 109, non prevediamo interventi diretti sul Forex, nonostante i ripetuti interventi retorici. L’indice australiano Westpac/MI sulla fiducia dei consumatori di maggio è salito dell’8,5% m/m, portandosi a 103,2 punti, raggiungendo i massimi dal gennaio del 2014 e invertendo così la flessione registrata nei due mesi precedenti.
Il risultato positivo ha dato una piccola spinta all’AUD/USD, che è salito dal minimo a 0,7300 fino a quota 0,7391. Il greggio è rimasto debole, balzellando intorno alla maniglia a 44,50 USD, nonostante i disordini in Nigeria e gli incendi in Canada. Oggi il Senato brasiliano voterà sulla messa in stato d’accusa della Presidente Dilma Rousseff.
A sorpresa, nonostante i disordini sociali e l’incertezza politica, il BRL ha guadagnato marginalmente contro l’USD. Chi opera in BRL metta in conto un forte aumento della volatilità del real.
In Nuova Zelanda, l’ultimo rapporto semestrale sulla Stabilità Finanziaria ha segnalato che il rapido aumento dei prezzi nel settore immobiliare rappresenta una minaccia per le prospettive future. Wheeler (RBNZ) ha indicato che la banca ricorrerà a misure macroprudenziali, e non a interventi di politica monetaria (taglio dei tassi d’interesse), per frenare l’inflazione dei prezzi delle abitazioni.
Riferendosi direttamente alla bolla del settore immobiliare, la RBNZ ha spianato la strada a un nuovo taglio del tasso d’interesse. Nonostante il balzo di oggi, rimaniamo ribassisti sull’NZD alla luce delle prospettive di politica monetaria.
Visti i pochi appuntamenti in calendario, sul Forex l&rsq