La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 18 novembre 2021
C’è una crescente divergenza tra le previsioni sul mercato del greggio che arrivano da istituti finanziari e quelle di organizzazioni ed agenzie coinvolte nella valutazione del settore. OPEC, AIE ed EIA di recente hanno rilasciato nuove previsioni in base alle quali il mercato del greggio dovrebbe passare da scorte limitate ad in esubero molto prima del previsto. Il che potrebbe, ovviamente, far scendere i prezzi.
Le banche, invece, continuano ad attenersi alle loro previsioni secondo cui i prezzi del greggio sono destinati a salire ancora di più, persino a tripla cifra in alcuni casi.
Diamo un’occhiata ai fattori alla base di ciascuna di queste previsioni e cerchiamo di capire a cosa dovrebbero prestare attenzione i trader sul breve termine.
OPEC
Nel suo ultimo report mensile sul mercato petrolifero, l’OPEC ha rivisto le stime sulla domanda globale in calo di 160.000 barili al giorno (bpd), prevedendo un totale di appena 96,4 milioni di bpd per il 2021. Il gruppo ha anche spostato la previsione di un ritorno ai livelli di consumo pre-pandemia più tardi nel 2022.
Il Segretario Generale dell’OPEC Mohammed Barkindo ha reso una previsione ancor più ribassista in occasione della conferenza ADIPEC ad Abu Dhabi, riferendo ai partecipanti che, secondo l’OPEC, la situazione delle scorte e della domanda sta cambiando molto più rapidamente del previsto. Secondo lui, il mercato petrolifero globale andrà in esubero già a dicembre.
AIE
All’inizio della settimana, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha pubblicato un nuovo report mensile sul mercato che prevede un allentamento della situazione scorte-domanda. L’AIE si aspetta che le scorte di greggio aumentino di 1,5 milioni di bpd da ora alla fine del 2021. Crede che 750.000 bpd arriveranno da Arabia Saudita, Russia (in base ai loro piani di aumento della produzione secondo gli incrementi delle quote OPEC+) e da produttori negli Stati Uniti.
EIA
Nelle sue ultime previsioni energetiche a breve termine, la U.S. Energy Information Administration (EIA) ha stimato che il ritmo dei consumi petroliferi globali rallenterà e che la crescita delle scorte da parte di OPEC+, scisto USA ed altri produttori non-OPEC supererà la domanda all’inizio del 2022. In termini di prezzi del greggio, l’EIA si aspetta che il Brent si stabilizzi intorno agli 82 dollari al barile e ci rimanga per il resto del Q4.
Analisti finanziari
Goldman Sachs (NYSE:GS) di recente ha reso noto che si attiene alla sua “ipotesi rialzista”. Secondo i suoi analisti, il mercato petrolifero globale resterà in carenza di scorte e “l’attuale forza della domanda di greggio” continuerà a portare su i prezzi. Goldman ha alzato le previsioni sui prezzi del greggio da 80 a 90 dollari al barile.
Simile l’idea di UBS, che prevede che i prezzi del greggio restino “ben supportati” nel 2022 e vede il Brent arrivare ai 90 dollari al barile a dicembre, prima di attestarsi ad 85 dollari al barile nel 2022.
Una dichiarazione di un analista di Commerzbank (DE:CBKG) all’inizio della settimana ha sminuito le nuove previsioni di OPEC ed AIE, spiegando che si aspetta che “il mercato del greggio resti teso sul breve termine, il che dovrebbe supportare i prezzi”.
Ancora più forte la posizione di Bank of America (NYSE:BAC) per dei prezzi più alti: prevede che il Brent raggiunga i 120 dollari al barile nel giugno 2022.
Riflessioni
L’OPEC pone più enfasi sulla crescita o sul calo delle scorte petrolifere globali come indicatore di mercato, rispetto ad altri enti. È anche più sensibile alla debolezza industriale ed ai rallentamenti dei trasporti in Cina, perché i suoi paesi membri sono i principali fornitori petroliferi della nazione asiatica. È possibile, però, che questi fattori abbiano un peso eccessivo nelle sue previsioni.
L’EIA vede più crescita in arrivo dal settore dello scisto USA rispetto ad altri enti. È probabile che stia sopravvalutando la crescita prevista dall’industria dello scisto USA dal momento che ha sovrastimato la crescita della produzione per la maggior parte del 2021.
Le banche, soprattutto quelle finanziariamente coinvolte in società che producono petrolio negli Stati Uniti, potrebbero stare sottovalutando il potenziale di una crescita della produzione negli USA. In base a questo rapporto, potrebbero vedere informazioni che l’EIA non ha considerato e, in quanto azionisti occasionali, potrebbero stare convincendo le loro società a non aumentare la produzione.
Tuttavia, ci sono nuove società petrolifere non afflitte da debiti che stanno ricevendo finanziamenti da private equity che sembrano destinate a trainare parte della crescita della produzione sul breve termine.
I trader devono essere consapevoli che le banche sono anche operatori dei mercati ed hanno una loro posizione. Alle banche conviene prevedere prezzi più alti se stanno scommettendo loro stesse in quella direzione.