- Il rapporto tra titoli di stato e titoli azionari non si può dare per scontato
- Le trimestrali e le riunioni delle banche centrali testeranno la ripresa del mercato
- I bear market includono anche dei rally; ciò non significa che sia arrivato un bottom
Rendimenti dei Treasury
Gli analisti si aspettano che i titoli azionari mantengano una correlazione negativa con l’allentamento dei rendimenti fino a quando le big tech e le aziende energetiche non andranno malissimo. Tuttavia, si parte dal presupposto sbagliato che rendimenti e azionario abbiano una correlazione negativa. Non è così.
Il grafico a 60 minuti mostra che i due asset hanno una relazione inversa solo da giovedì. Tuttavia, l’indice S&P 500 ha segnato un bottom per un’intera settimana prima di questo, con una correlazione positiva con i rendimenti in salita. Sul medio termine, l’indice S&P 500 ed i rendimenti decennali si sono mossi in direzioni opposte.
Attenzione: i mercati sono imprevedibili. Le alleanze cambiano. Fare trading vuol dire essere flessibili e saper gestire il rischio. Alcuni partecipanti dei mercati credono che i rendimenti dei Treasury possano raggiungere il picco sul breve periodo. I rendimenti dei decennali venerdì hanno chiuso ben lontano dai massimi, formando possibilmente un’imperfetta shooting star bearish. Potente per il suo estremo ribasso dal massimo intraday, imperfetta per aver chiuso più in alto del minimo intraday. Ribadisco che S&P 500 e rendimenti decennali sono stati incongruenti. Quindi, anche se l’allentamento dei rendimenti suggerisce aspettative più basse sugli aumenti dei tassi, rendendo l’azionario più allettante, non è una strategia a prova di bomba.
Prima del ciclo dei tassi, rendimenti e azionario avevano una correlazione positiva. Quindi, se le scommesse sugli aumenti dei tassi finiranno per raggiungere il picco, perché non possiamo dire che azionario e rendimenti torneranno al loro rapporto precedente?
Ad ogni modo, mi aspetto una considerevole volatilità, in quanto le istituzioni potrebbero cercare di capire la nuova normalità dopo che i rendimenti decennali sono saliti per 12 settimane di fila.
Intanto, le scommesse dei trader swap sono salite al loro recente massimo, mettendo in conto un tasso del 5% nel primo semestre del 2023.
Riunioni sui tassi
La Banca del Giappone e la Banca Centrale Europea prenderanno le decisioni sui tassi giovedì, mentre la Federal Reserve terrà il vertice il 2-3 novembre.
Utili
Circa 150 compagnie S&P 500 pubblicheranno i risultati questa settimana, comprese Amazon (NASDAQ:AMZN), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Apple (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Meta Platforms. Attesi anche i dati di Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Chevron (NYSE:CVX).
Ho detto che le aspettative sono state abbassate per giustificare una sorpresa al rialzo quando gli utili non sono tremendi, per riaccendere gli animi. Le banche di investimento vendono sempre.
Segnali tecnici
L’azionario è schizzato venerdì, con tutti e quattro i principali indici che hanno registrato oltre +2% nella loro settimana migliore da giugno e i trader ricominciano a parlare di un bottom e del momento di comprare azioni, come se l’azionario dovesse scendere in linea retta su un bear market. È naturale e normale che si registrino rally nei bear market. Non significa che i titoli stiano raggiungendo il bottom. Vediamo il grafico.
Notiamo numerosi rally a breve termine nel trend discendente. L’S&P 500 si è ripreso dal minimo del 19 giugno di quasi il 19%, una mossa che ha innescato aspri dibattiti sulla direzione del mercato. In questo rally quasi da bull market, scommetto sul trend discendente, prevedendo che l’S&P 500 registrerà un altro minimo. Avevo ribadito questa previsione il 25 agosto. Da allora, i titoli azionari stanno crollando. Sebbene possano recuperare sul breve periodo, fino a quando picchi e minimi punteranno in basso, è più probabile che continuino verso il basso sul medio e lungo periodo.
Il dollaro sta testando il canale ascendente. Il MACD indica che il biglietto verde potrebbe rompere al ribasso.
L’oro ha trovato supporto venerdì ai minimi di settembre, anche se i tori dovranno dimostrare di avere quello che serve per risalire sopra i 1.700 dollari, dopo aver completato un doppio apice. Le probabilità sono migliori per un continuo trend in discesa dopo la penetrazione della linea del collo del 3%.
Il Bitcoin è invariato per la quinta settimana di fila, scambiato in un range di circa il 10%, insolitamente stretto. Mi aspetto che prosegua la sua traiettoria discendente.
I future del greggio WTI oscillavano venerdì, anche per via dell’allentamento del dollaro dopo che la valuta ha scombussolato i compratori mondiali di petrolio e tra i timori per l’inflazione ed una potenziale spinta della domanda cinese.
Nota: L’autore non ha posizioni sugli strumenti menzionati nell’articolo.
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