Dopo 3 settimane consecutive di ribassi per l’euro nei confronti del dollaro, in arretramento del 1.42% nello scorso mese di Ottobre, lo scenario di novembre sembra essere destinato a restare invariato.
Venerdì scorso, giornata di non farm payrolls negli Stati Uniti, la divisa europea ha registrato un -0.42%, nonostante i dati non proprio esaltanti provenienti da oltre oceano.
Per gli USA infatti l’unica nota positiva arriva dal tasso di disoccupazione, sceso al 4,1%, mentre deludono le attese degli analisti sia il dato sui nuovi posti di lavoro nei settori extra agricoli e sia l’andamento della retribuzione oraria.
Probabilmente in questo momento il mercato è focalizzato maggiormente sulla prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Fed e di un rafforzamento del biglietto verde rispetto alle altre divise; ricordiamo infatti che il Indice del Dollaro si è apprezzato nel corso degli ultimi 3 mesi di oltre il 2,5%.
Analisi tecnica
A livello grafico su time frame giornaliero il 26 ottobre il cross euro dollaro ha completato un modello testa e spalle, nella giornata della riunione BCE e delle conseguenti dichiarazione di Mario Draghi in tema di QE (il programma di acquisto titoli di stato da parte della BCE passerà da 60 a 30 miliari al mese a partire dal 1 gennaio 2018).
Nel medio periodo l’obiettivo di prezzo al ribasso dettato dalla proiezione del modello testa e spalle colloca il target a 1,1250.
Più a breve termine notiamo in queste ultime due sedute la formazione di un pattern hidden smash day: infatti nella seduta di ieri la formazione di una candela hanging man sembrava per ora voler respingere i minimi di periodo a quota 1.1580; il break di questa mattina di tali minimi invalida invece la candela hanging man e ci fornisce conferma di come il trend ribassista abbia ancora un forte momentum.