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L’indice del dollaro scende, si prevede un aumento di 25 pb dalla Fed

Pubblicato 07.03.2023, 15:56
DXY
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L’indice del dollaro è sceso a 104,46 lunedì, con gli investitori in attesa del nuovo report mensile sull’occupazione e la testimonianza di Jerome Powell al Congresso. Entrambi gli eventi influenzeranno probabilmente la prossima decisione della banca centrale statunitense sull’aumento dei tassi.

76% di probabilità di un terzo rialzo di 25 BPS nel 2023

L’indice del dollaro è sceso lunedì, con gli investitori in attesa della testimonianza del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e dei dati sull’occupazione che potrebbero influenzare il prossimo rialzo dei tassi di interesse della banca centrale statunitense. L’indice del dollaro, che misura la forza del dollaro statunitense rispetto a un paniere di valute, è in leggero calo a 104,46.

Dopo i forti aumenti dei tassi di interesse nel 2022, la Fed ha adottato un approccio di politica monetaria piuttosto cauta, con aumenti di 25 punti base (bps) nelle ultime due riunioni. Tuttavia, una serie di recenti report economici ha suscitato negli investitori il timore che la banca centrale statunitense debba tornare a rialzare i tassi di 50 punti base per contenere l’inflazione.

Al momento, i future suggeriscono una probabilità del 76% che la banca centrale aumenti i tassi di 25 punti base nella prossima riunione del 22 marzo e una probabilità del 24% di un aumento maggiore di 50 punti base. L’anno scorso, la Fed ha effettuato quattro rialzi consecutivi di 50 punti base per domare l’inflazione del 9,1%, che ha raggiunto i massimi da quattro decenni. Da allora, l’inflazione negli Stati Uniti è scesa al 6,4%, anche se è ancora lontana dall’obiettivo della Fed del 2%, poiché alcune fonti di inflazione rimangono difficili da domare.

Gli investitori si preparano ai nuovi dati sull’occupazione di venerdì

Il breve calo del DXY, la sua prima perdita settimanale da gennaio, arriva mentre gli investitori attendono con ansia il report sull’occupazione di febbraio, previsto per venerdì. Inoltre, martedì e mercoledì è prevista la testimonianza del capo della Fed Jerome Powell al Congresso degli Stati Uniti. Jane Foley, strategist sulle valute presso Rabobank, ha dichiarato:

“Di tutti i dati di questa settimana, i più importanti saranno quelli sull’occupazione”. Potremmo vedere confermate le previsioni di un rialzo più lungo oppure i mercati potrebbero considerare anomali i dati di gennaio e attendersi un rallentamento.

All’inizio di quest’anno, il report sull’occupazione di gennaio ha mostrato una robusta crescita dei posti di lavoro e un’inflazione salariale resistente, non dando agli investitori alcun motivo di pensare che la Fed smetterà presto di aumentare i tassi di interesse.

Il presente articolo è stato pubblicato originariamente su The Tokenist. Consultate la newsletter gratuita di The Tokenist, Five Minute Finance, per un’analisi settimanale delle principali tendenze nel campo della finanza e della tecnologia.

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