Inflazione americana e il suo impatto sui mercati.
A dicembre, l'inflazione core è aumentata dello 0,2% rispetto allo 0,3% previsto, mentre l'inflazione di fondo è salita dal 2,7% al 2,9%. Nonostante la crescita sia rallentata, l'inflazione continua a salire, influenzando significativamente i mercati. Il dollaro ha registrato un calo, accompagnato da una diminuzione dei rendimenti dei Treasury statunitensi decennali al 4,65%, con un impatto positivo sui mercati azionari.
Il focus si sposta sul super core, che esclude alimentari, energia e spese abitative. Questo dato ha mostrato incrementi contenuti, suggerendo un raffreddamento dell'inflazione, supportato anche dal calo dei prezzi energetici. Tuttavia, le componenti più persistenti, come i servizi, continuano a contribuire significativamente all'inflazione. Le aspettative degli economisti sono contrastanti, con previsioni che vanno da nessun taglio dei tassi fino al 2025 a una possibile riduzione nella seconda metà dello stesso anno, in base ai dati sull'occupazione e sull'inflazione.
Le banche americane hanno registrato risultati eccezionali nelle trimestrali. JP Morgan (NYSE:JPM) ha riportato utili record di 14 miliardi nel trimestre, con un incremento dell'11% delle entrate, sostenuto dalla performance dell'investment banking e del trading. Goldman Sachs (NYSE:GS), Wells Fargo (NYSE:WFC) e BlackRock (NYSE:BLK) hanno registrato risultati altrettanto positivi, con utili in forte crescita e piani di buyback significativi, mentre Citigroup ha rilanciato con un utile trimestrale di 2,86 miliardi.
Infine, si evidenziano alcuni errori nei dati relativi al rendimento di Broadcom, causati da uno split azionario che ha alterato il calcolo dei dividendi. Nonostante ciò, la performance complessiva è stata positiva. Il testo conclude con un invito a seguire gli aggiornamenti e partecipare attivamente con feedback e commenti.