Market Brief
Martedì il dollaro americano ha esteso le perdite, con i dati che evidenziano una contrazione delle vendite di immobili esistenti pari al 10,5% m/m nel mese di novembre: il livello più basso dal mese di aprile. La chiusura sugli immobili esistenti è scesa a 4,76mn da 5,32mn del mese di ottobre. A Wall Street le azioni recuperano e chiudono a un livello superiore per il secondo giorno consecutivo, con l'indice S&P 500 in rialzo dello 0,88%, il Nasdaq in aumento dello 0,65% e il Dow Jones con un guadagno dello 0,96%.
Infine, il PIL USA del 3T è stato rivisto al ribasso del 2% (t/t annualizzato), dalla seconda stima del 2,1%, battendo le attese di mercato per un ultima stima dell’1,9%. Ieri, l’EUR/USD è salito a 1,0984 prima di scivolare lentamente a 1,0930 a Tokyo in condizioni di mercato sottili che si incanalano verso il Natale. In Nuova Zelanda, il deficit commerciale si è ridotto a 779mn di $NZ, il che è il più piccolo deficit dal mese di luglio, a fronte di un deficit ribassista modificato pari a 905mn di $NZ nel mese precedente. Il deficit commerciale raggiunge 3,68mld di NZ $ nel corso degli ultimi 12 mesi, dato più basso da aprile 2009, con le esportazioni che hanno risentito della minore domanda per i prezzi dei prodotti caseari. Le esportazioni hanno raggiunto 4,08mld di NZ $ nel mese di novembre (a fronte dei 3,9 mld di NZ $ e dei 3,81 mld di NZ $ del mese precedente), mentre le importazioni sono in aumento di 4,86 mld di NZ $, battendo le attese di mercato di 4,75 mld di NZ $.
Il Kiwi ha esteso i guadagni a fronte del biglietto verde, fino allo 0,32%, a 0,6826 USD. La coppia NZD/USD pone nuovamente sotto esame l'area di resistenza a 0,6830-0,6840. Una forte resistenza si trova a 0,69 (massimo da metà ottobre). Una violazione di detto livello costituirebbe un forte segnale rialzista in quanto corrisponde anche alla MM a 200 giorni e la parte superiore del canale discendente multi-mensile. Sul fronte discendente, un supporto si ubica a 0,6430.
In Asia, la maggior parte dei mercati azionari hanno pareggiato i guadagni, ad eccezione dei mercati cinesi del continente che a fine sessione hanno registrato segno negativo. Shanghai Composite e Shenzhen Composite perdono rispettivamente 0,43% e 1,20%, tuttavia, l’Hang Seng di Hong Kong segna +0,81%, ASX sale dello 0,49%, mentre le azioni della Nuova Zelanda sono in aumento dello 0,77%.
In Giappone, i mercati sono chiusi per le celebrazioni della festa di compleanno dell'imperatore. In Europa, i futures azionari lampeggiano in verde sugli schermi con la maggior parte degli indici fino oltre l'1%. Sarà questo il rally di Natale tanto atteso?
Anche il Petrolio Greggio è in miglioramento con il West Texas Intermediate che segna +1,08%, mentre il suo omologo dal Mare del Nord segna +1,33%. È importante notare che, per la prima volta da novembre 2014, lo spread tra il Brent e il WTI è divenuto negativo rapidamente durante il trading notturno.
Malgrado le sottili condizioni di mercato, avremo un calendario economico completo quest'oggi: indicatore direzionale KOF dalla Svizzera; tasso di disoccupazione dalla Norvegia; PIL trimestre dal Regno Unito; vendite al dettaglio in Italia; PIL di ottobre e vendite al dettaglio in Canada; introiti personali, deflatore PCE, ordini di beni durevoli, vendite di immobili nuovi e indice di fiducia del Michigan dagli Stati Uniti.