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L’inflazione USA sostiene temporaneamente falchi e USD

Pubblicato 16.10.2015, 11:04
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Market Brief

Ieri, le cifre migliori del previsto riferite all’IPC USA hanno messo fine al rally delle valute legate alle materie prime. L’indicatore principale mostra che, esclusi i generi alimentari e l’energia, a settembre i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% m/m, a fronte del +0,1% previsto dagli economisti. Su base annua, l’IPC di fondo è salito dell’1,9%, superando le attese del mercato e l’1,8% del rilevamento precedente. Se si escludono le componenti più volatili, i prezzi al consumo sono rimasti stabili rispetto a settembre 2014, superando il -0,1% a/a previsto. Malgrado le buone notizie riferite al barometro principale, per il momento non vediamo un’inversione del trend nei livelli d’inflazione. Anche se il dollaro di recente ha guadagnato terreno, riteniamo che il biglietto verde non disponga di un catalizzatore forte in grado di capovolgere l’attuale trend negativo. Anche se il mercato, come la Fed, sarà molto sensibile ai dati, dovremo assistere a una vera inversione del trend negli indicatori economici, un paio di cifre positive non sono sufficienti. Gli economisti prevedono che a settembre la produzione industriale – il dato uscirà nelle prossime ore – si sia contratta del -0,2% m/m, dopo il -0,4% registrato il mese scorso. Il dato preliminare sul sentiment del Michigan è visto in rialzo, da 87,2 a 89 punti a ottobre. Ieri l’EUR/USD ha ceduto l’1,15% sulla scia dei commenti da colomba di Benoit Coeure, membro del consiglio direttivo della BCE, e delle cifre sull’IPC negli USA. Le valute legate alle materie prime si sono stabilizzate contro il biglietto verde. L’AUD si muove intorno a 0,73 USD e non è riuscito a bucare la resistenza che giace intorno a 0,74 USD (livello psicologico e massimo precedente). Il kiwi resiste sopra 0,68 USD sull’onda delle cifre migliori del previsto riferite all’IPC del terzo trimestre; l’inflazione è salita dello 0,3% t/t, a fronte dello 0,2% previsto, ma meno dello 0,4% del rilevamento precedente. Il loonie (CAD) continua a far registrare nuovi massimi contro il biglietto verde, raggiungendo livelli visti l’ultima volta nel luglio del 2015. Infine, la coppia USD/NOK non è riuscita a violare il forte supporto a 8,0464 (minimo 18 settembre) e attualmente viene scambiata su livelli leggermente superiori. Sul fronte azionario, i listini sono tutti positivi sulla scia di Wall Street. Il Nikkei giapponese guadagna l’1,08%, il Topix l’1,01%, a Singapore i listini sono saliti dello 0,40%, nella Cina continentale il Composite di Shanghai è lievitato dell’1,43%, mentre il suo omologo ad alto tasso di titoli tecnologici ha guadagnato l’1,08%. A Hong Kong, l’Hang Seng segna un +0,50%. Anche i futures sui listini azionari europei sono positivi, con il Dax a +0,60%, il Footsie a +0,33%, l’SMI a +0,01%, il CAC a +0,51% e l’Euro Stoxx 600 a +0,50%. Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC definitivo di settembre nell’Eurozona; le vendite del settore manifatturiero in Canada; la produzione industriale, il tasso di utilizzo degli impianti, l’indice sul sentiment del Michigan e le posizioni di lavoro aperte (JOLTS) negli Stati Uniti.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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