Market Brief
Durante la seduta asiatica, gran parte dei mercati azionari regionali si è mossa lateralmente in attesa della nuova serie di dati economici dalla Cina, che tuttavia non sono stati di grande aiuto, perché si sono rivelati piuttosto contrastati.
Le vendite al dettaglio si sono attestate all’11% a/a rispetto al 10,9% previsto e al dato precedente, la produzione industriale ha invece deluso le attese, attestandosi al 5,6% a/a rispetto al 5,8% previsto.
I dati indicano con chiarezza che l’economia cinese sta facendo fatica a mantenere il ritmo, nonostante i ripetuti interventi della PBoC.
Intorno a mezzogiorno, in Cina sarà diffusa un’altra serie di dati: nuovi prestiti in yuan, massa monetaria e investimenti diretti esteri (IDE). Il Composite di Shanghai ha guadagnato lo 0,28% mentre l’indice Composite di Shenzhen, ad alto tasso di titoli tecnologici, è lievitato dell’1,97%.
In Giappone, i dati continuano a essere deboli. Le stime preliminari mostrano che gli ordini di macchinari a ottobre si sono contratti del 23,1% a/a, dopo il calo del 19,1% del mese precedente. Su base mensile, l’indicatore è sceso del 6,3% sulla scia della debole domanda cinese. Ciò nonostante, il mercato era preparato a un esito simile; dopotutto, gli investitori sono consapevoli che l’economia giapponese si è inceppata e la BoJ non inganna nessuno con i suoi commenti eccessivamente ottimisti.
L’USD/JPY ha perso terreno a Tokyo, pur trovando un forte supporto intorno a 123. Dal nostro punto di vista, il rischio per lo yen rimane inclinato al ribasso, quindi manteniamo la nostra impostazione rialzista sulla coppia USD/JPY.
Per quanto riguarda la borsa, il Nikkei 225 ha guadagnato un esiguo 0,10%, il TOPIX lo 0,37%.
A novembre, l’indice australiano Westpac sulla fiducia dei consumatori è cresciuto del 3,9% m/m (dato destagionalizzato), dopo il +4,2% registrato il mese precedente. La fiducia dei consumatori continua a migliorare, perché l’economia australiana mostra segnali di stabilizzazione, in un contesto di flessione della domanda globale di materie prime, soprattutto dal suo primo partner commerciale, la Cina.
Ciò nonostante, il ritmo della crescita sta rallentando. La coppia AUD/USD ha compiuto un balzo durante la seduta di Tokyo, salendo a 0,7878, in rialzo dello 0,75%. Siamo prudenti in vista dei dati che saranno diffusi venerdì negli USA, perché risultati migliori delle attese potrebbero alimentare ulteriormente le aspettative di un rialzo del tasso a dicembre, che peserebbe negativamente sulla coppia.
La borsa di Sydney ha guadagnato lo 0,46%. Alla luce del sorprendente rapporto NFP, l’EUR/USD si muove lateralmente fra 1,0675 e 1,08; gli operatori attendono, infatti, la prossima serie di dati economici dalla maggiore economia mondiale. Il rapporto IPC della prossima settimana attirerà molta attenzione perché l’accenno di una ripresa verrà interpretato dagli investitori come un chiaro segnale a favore di un decollo dei tassi a dicembre.
Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione ILO e le richieste di sussidi di disoccupazione nel Regno Unito; le richieste di mutui MBA negli USA; l’attività manifatturiera e i prezzi dei generi alimentari in Nuova Zelanda.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd