Con la volatilità sui mercati globali che è stata proprio “infernale” come si temeva a settembre, gli investitori delle materie prime cercano di capire cosa succederà nel quarto trimestre e se alcuni dei successi del Q3 saranno replicati.
Sebbene i fondamentali abbiano decisamente un ruolo dominante nel determinare la performance dei vari mercati delle materie prime negli ultimi tre mesi dell’anno, a volte anche gli indicatori tecnici sono altrettanto importanti.
Sunil Kumar Dixit, che si occupa di strategie presso la SK Dixit Charting a Kolkata, e collabora regolarmente con Investing.com, ce lo spiega nel dettaglio per ogni gruppo di materie prime e relativo mercato:
Settore energetico
Il greggio è schizzato del 55% sull’anno e del 2% nel terzo trimestre.
Grafico mensile greggio
Grafici tutti gentilmente forniti da SK Charting.
“Il greggio sta sfidando la gravità e rifiuta di fare un passo indietro sotto la media mobile semplice su 200 sul grafico mensile. Se continuerà così, l’oro nero potrebbe mettere le ali e arrivare nell’area dei 79 dollari o persino 83 dollari”, dice Dixit.
Il gas naturale segna la performance migliore del 2021 tra le materie prime, con ritorni di quasi il 135% sull’anno in corso grazie alla combinazione di eventi meteo estremi da questa primavera e produzione bassa. Circa il 60% di questo rialzo si è registrato nel solo terzo trimestre.
Grafico mensile gas naturale
Spiega Dixit:
“Settembre ha visto il gas naturale schizzare a 6,28 dollari prima di chiudere a 5,86 dollari. L’aumento parabolico probabilmente comincerà una fase di distribuzione, con la media mobile semplice su 200 di 4,438 dollari in confluenza con la media mobile esponenziale su 5 di 4,431 dollari sul grafico mensile come prima attrazione”.
“Inoltre, la lettura estremamente oversold dell’indice di forza relativa stocastico di 100 /97 supporta la possibilità di consolidamento, se non di correzione”.
Metalli
L’oro spot, che rispecchia gli scambi in tempo reale dei lingotti, è sceso di poco più dell’8% sull’anno.
Grafico mensile oro
Spiega Dixit:
“La chiusura di settembre dell’oro spot, a 1.756 dollari l’oncia, indica un calo di 78 dollari dal massimo del mese di 1.834 dollari. La lettura dell’indice RSI stocastico di 3,40/6,05 suggerisce una situazione di oversold per il metallo. Dei prezzi superiori a 1.745 dollari potrebbero aiutare l’oro a riprendere una mossa al rialzo verso 1.770-1.785-1.800 dollari”.
“Un’infrazione sotto i 1.745 dollari potrebbe far ricominciare le vendite verso i livelli di 1.722-1.716 dollari, estendendo il supporto dinamico orizzontale di 1.690 dollari”.
I future del rame sul COMEX a New York sono rimbalzati di quasi il 16% sull’anno in corso. Ma questo dopo un tonfo di quasi il 5% nel terzo trimestre, derivante da un crollo del 6,5% a settembre e del 2,3% ad agosto. L’ancora di salvezza è stato il rialzo del 4,3% di luglio.
Grafico mensile rame
“Chiudendo in rosso per due mesi consecutivi, il rame mostra una correzione ribassista, che si estende al livello di Fibonacci di 3,77 ed alla Banda di Bollinger media di 3,55. Questi sono supportati da una linea di segnale stocastico ribassista a 23 e da uno stocastico lento a 43 che ha ampio spazio di ribasso”, afferma Dixit.
Materie prime agricole
Il caffè arabica sull’ICE Futures USA è la materia prima agricola con la performance migliore sul 2021, con un’impennata del 51% sull’anno e del 22% nel terzo trimestre.
Grafico mensile Arabica
“Il caffè ha chiuso il mese di settembre in modo veramente rialzista all’interno della formazione rialzista del luglio 2021”, spiega Dixit.
“Dei prezzi che restino sopra il supporto principale di 1,82 dollari potrebbero portare il caffè verso 2,15 e 2,25 dollari. La linea di segnale stocastico è in salita a 97 mentre la linea stocastica lenta è a 93”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.