Market Brief
La seduta asiatica si è svolta tranquillamente, gran parte delle coppie di valute è rimasta all’interno di fasce. In Giappone, gli operatori dei mercati azionari sono rimasti impassibili nonostante il dato preliminare migliore delle attese riferito alla crescita del PIL nel secondo trimestre. Stando ai dati, da aprile a giugno l’economia giapponese si è contratta dello 0,4% t/t (dato destagionalizzato) rispetto al -0,5% previsto. Su base annua, l’economia è calata dell’1,6% t/t rispetto all’1,8% della previsione media. Il dato definitivo riferito al primo trimestre è stato rivisto al rialzo, all’1,1% t/t rispetto all’1% del mese precedente. Nonostante la notizia, la coppia USD/JPY è salita lievemente, a 124,45, rimanendo sopra il supporto a quota 123,78 (61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di giugno e luglio). Ci aspettiamo che la coppia manterrà un tono rialzista perché la divergenza fra le politiche monetarie rimarrà il tema preferito degli operatori in vista dei verbali del FOMC in uscita mercoledì. Al rialzo, il massimo del 12 agosto a 125,24 fungerà da resistenza importante. Ciò nonostante, nell’evenienza di verbali da falco, non dovrebbe durare a lungo. I dati pubblicati venerdì negli USA hanno superato le attese. L’IPP ha superato la previsione media, attestandosi allo 0,2% m/m a luglio a fronte dello 0,1% stimato dagli analisti. Il dato core si è attestato allo 0,3% m/m rispetto allo 0,1% della previsione media. Tuttavia, su base annua, l’IPP si è contratto dello 0,8% a/a a fronte del -0,9% previsto e del -0,7% del mese precedente. Anche la produzione industriale ha superato le attese, attestandosi allo 0,6% m/m rispetto allo 0,3% previsto. La cifra del mese scorso, invece, è stata rivista al ribasso, dallo 0,3% allo 0,1%. L’indice sul sentiment dell’Università del Michigan ha mostrato un indebolimento, attestandosi a 92,9 punti, a fronte dei 93,5 previsti e dei 93,1 del rilevamento precedente, poiché i consumatori temono un rialzo dei tassi d’interesse e un rallentamento delle economie estere. L’EUR/USD rimane all’interno della fascia compresa fra 1,1080 e 1,1214 in vista del voto del parlamento tedesco sul nuovo pacchetto di salvataggio da 86 miliardi di euro per la Grecia. Angela Merkel sostiene con forza l’accordo sul salvataggio, anche se, domenica, in un’intervista, ha escluso un taglio del debito greco. Sul piano tecnico, c’è una forte resistenza intorno a 1,12 (massimi precedenti e 61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di giugno-luglio), mentre, al ribasso, un supporto chiave giace a 1,0809 (minimo del 20 luglio). In Brasile, l’USD/BRL alla fine si è stabilizzato intorno a 3,50, nonostante le agitazioni politiche e le proteste di massa. Domenica i brasiliani sono scesi in piazza per dimostrare contro il peggioramento dell’economia, gli scandali legati alla corruzione e per chiedere la messa in stato d’accusa della presidente Dilma Rousseff. Sul fronte dei dati, il tasso di disoccupazione di luglio (atteso per giovedì) dovrebbe aver raggiunto il 7,1% rispetto al 6,9% del mese precedente, mentre le previsioni medie sull’indice IBGE riferito all’inflazione di metà mese (in uscita venerdì) si attestano allo 0,43% m/m rispetto allo 0,59% del mese precedente. In una prospettiva di medio termine, il real brasiliano (BRL) continuerà verosimilmente a soffrire a causa dell’incertezza sul modo in cui verranno affrontati gli squilibri fiscali e del calo dei prezzi delle materie prime, oltre che per l’indebolimento della domanda globale. In Europa, stamattina i future sui titoli azionari sono in diffuso ribasso, con il DAX tedesco a -0,48%, il CAC francese a -0,83%, l’SMI a -0,41%, mentre il Footsie guadagna lo 0,44%. Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Turchia; le vendite al dettaglio in Svizzera; l’indice Empire sul manifatturiero e l’indice NAHB sul mercato immobiliare negli USA; la bilancia commerciale, la creazione ufficiale di posti di lavoro e le entrate fiscali settimanali in Brasile.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd