Market Brief
Ieri le buste paga non agricole (NFP) hanno sorpreso al ribasso, senza fornire il catalizzatore necessario a far salire l’USD. Il dato NFP di giugno si è attestato a 223 mila unità, a fronte delle 233 mila previste, ma, aspetto più importante, l’economia USA a maggio è riuscita a creare solo 254 mila posti di lavoro, rispetto ai 280 mila della prima lettura. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3% rispetto al 5,4% previsto, perché a giugno il tasso di partecipazione è calato inaspettatamente al 62,6%. Inoltre, gli ordinativi alle fabbriche di maggio sono risultati inferiori alle previsioni medie, attestandosi al -1% m/m a fronte del -0,5% previsto; il rilevamento precedente è stato rivisto al -0,7% dal -0,4%. Infine, rispetto al mese scorso, a giugno le retribuzioni non sono aumentate, mentre i mercati avevano previsto un incremento dello 0,2%. Nel complesso, riteniamo che i recenti dati USA inizino ad avvalorare la nostra impostazione, ovvero che un rialzo del tasso a settembre sarebbe avventato, soprattutto considerando che le pressioni inflazionistiche rimangono dimesse. Oggi gli operatori USA sono in ferie per la festività del Giorno dell’Indipendenza, mentre quelli europei dovrebbero rimanere tranquilli in attesa dell’imminente referendum greco. Per oggi non prevediamo quindi grande movimento. In Asia, il Nikkei giapponese è salito leggermente, guadagnando lo 0,08%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng cede lo 0,23%. Prosegue la caduta libera degli indici azionari cinesi, nonostante gli sforzi della Commissione cinese di regolamentazione dei valori mobiliari (CSRC) volti a frenare le vendite attraverso l’allentamento delle regole sulla marginazione. Sul finire della seduta di giovedì, la CSRC ha aperto un’inchiesta per manipolazione del mercato perché sospetta che centinaia di società abbiano sospeso la contrattazione dei loro titoli per evitare un ulteriore calo del prezzo delle azioni. Stamattina il Composite di Shanghai cede un altro 3,96%, in ribasso del 25% dall’inizio del mese, mentre il Composite di Shenzhen perde nello stesso periodo il 3,77%, un calo del 31%.In Australia, l’S&P/ASX cede l’1,10% dopo che le vendite al dettaglio di maggio hanno deluso al ribasso, attestandosi allo 0,3% m/m a fronte dello 0,5% previsto; il rilevamento precedente è stato rivisto al -0,1% dallo 0%. Al momento l’AUD/USD sta sfidando la forte area di supporto fra 0,7533 e 0,7587 (minimi precedenti). Una violazione al ribasso aprirà la strada verso il nuovo supporto chiave a 0,7416. In Europa, stamattina i rendimenti azionari dei futures sono contrastati, con il Footsie a -0,24%, il CAC a +0,04%, l’SMI a –0,32% e l’Euro Stoxx a +0,03%. La coppia GBP/USD si muove lateralmente, proprio al centro della fascia sua oraria, in vista della pubblicazione dei PMI servizi e composito di Markit/CIPS riferiti a giugno. Anche l’EUR/GBP annaspa e si muove fra 0,7070 e 0,7130. L’USD/CHF si sta stabilizzando dopo la correzione di ieri e sta scivolando lentamente verso il prossimo supporto a 0,9364 (38,2% di Fibonacci sul rally di maggio). Al rialzo, la resistenza più vicina giace a 0,9543 (massimo precedente). L’EUR/CHF viene scambiato leggermente sotto la soglia a 1,05 e prevediamo che la moneta unica rimarrà all’interno della fascia 1,03-1,05 contro il franco svizzero. Tuttavia, l’imminente referendum greco, che si svolgerà domenica, potrebbe spingere l’EUR/CHF fuori dalla sua fascia.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd