Come previsto la FED non muove i tassi, aprendo naturalmente la possibilità di un aumento a dicembre. Gli indici principali non fanno movimenti rilevanti e rimangono in prossimità dei top di periodo. Ad un passo dai massimi storici gli indici USA, che estendono il rialzo in settimana.
Alcuni buoni dati macro in Europa contribuiscono ad allentare la tensione: torna sopra le attese l’indice di fiducia tedesco, scende ancora la disoccupazione europea (ed italiana). Non grandi movimenti, ma nella giusta direzione.
Siamo in una fase di stallo che non modifica quanto sottolineato la settimana precedente. Ancora non chiara la natura di questo rialzo: sempre possibile che sia parte di un movimento correttivo complesso in uno scenario di inversione dei mercati (limiti poco più in alto) ma non da escludere che sia l’inizio di un vero movimento rialzista destinato a nuovi più importanti incrementi. In ogni caso ora acquisti più complicati nel breve, ed ancora nessun segnale per vendere.
USA: a parte la FED che non ha sorpreso, tornano in focus dati macro e trimestrali. Non bene il PIL 3° trimestre (+1,6% annualizzato, sotto le aspettative). Oltre le attese Apple Inc (O:AAPL) e Linkedin, deludente la più tradizionale Colgate, con ricavi in calo. Per ora circa metà delle aziende ha rilasciato i dati, ed il 75% ha battuto le stime di utili, solo il 43% quelle di fatturato. Fase rialzista ancora configurabile come un ritorno sulla trendline rialzista precedentemente rotta al ribasso. Forse non la migliore, ma probabilmente una buona occasione per alleggerire sull’azionario USA.
Europa: tra i dati macro spicca la disoccupazione europea al 10,8%, in decremento dal 10,9% del mese precedente. Bene anche la fiducia degli investitori tedeschi, di nuovo in miglioramento. Proprio il Dax conclude la settimana in solitario rialzo tra i principali indici europei. Possibile innanzare i livelli di supporto/stop in area 10.300, prima soglia rilevante in caso di discese. Al rialzo, possibile rallentamento degli acquisti in area 11.000, dove passa attualmente la trendline ribassista dai massimi di aprile.
Italia: buone notizie anche per il nostro paese, con fiducia imprese e consumatori ancora in rialzo e sopra le attese. In linea con il positivo dato europeo la disoccupazione, che scende all’11,8% dal precedente 11,9%. Indice rimasto debole in settimana (-1,4%) e per ora non cambiano i riferimenti tecnici. Area 20.500/21.000 il supporto principale, ma possibile identificare un primo supporto di breve in area 21.800, che dovrebbe limitare eventuali ulteriori discese la prossima settimana. Al rialzo, 23.000/23.200 uno spartiacque decisivo prima di rivedere l’area dei massimi annuali.
Asia: Giappone, Vietnam e Corea gli unici indici positivi nell’area, per una settimana complessivamente di pausa/debolezza dopo il prepotente rimbalzo. Il Giappone non modifica il suo programma QE e come la FED lascia i tassi invariati. Modesto incremento della produzione industriale e Nikkei che prosegue il rimbalzo dai recenti minimi relativi. Come per il Dax siamo piuttosto vicini ad una possibile area di resistenze (19.500/20.000). Oscillatori RSI (ancora sotto la trendline) e MACD (ancora assenza di incrocio delle linee) danno segnali di miglioramento ma in realtà non forniscono ancora un chiaro segnale rialzista. Situazione molto dubbia.
Sul versante negativo da segnalare l’India, in arretramento del 3% in settimana. Dopo aver chiuso il gap ribassista lasciato aperto in agosto, i prezzi tornano a scendere dopo un preciso test della trendline ribassista dai massimi di marzo. Torna a guidare uno scenario di debolezza, da rivalutare solo con una chiusura oltre 28.500, resistenza principale di medio periodo
Latin America: Brasile che si conferma tra i peggiori indici mondiali nel 2015 (-8,8% nell’anno, -4,3% solo questa settimana). Siamo di nuovo tornati in zona potenziali supporti, ma sempre bene attendere un chiaro segnale di tenuta prima di eventualmente intervenire per trading.
Metalli: prevale la debolezza sia tra i preziosi che tra gli industriali. Oro di nuovo al ribasso (-1,8%) in assenza di qualsiasi spinta inflazionistica. Poco più in basso bassa un debole trendline rialzista di breve. Lo stiamo seguendo al ribasso nel portafoglio giornaliero ETF Heikin Ashi, ma pronti a prendere profitto. Trend di medio che rimane laterale-ribassista, senza novità.
Agricoli: tutti positivi i coloniali (Caffè, Zucchero, Cotone e Cacao), misti i grains, con un deciso incremento del Frumento (+6,6%) e debolezza per la Soia (-1,4%). Frumento che torna sopra la linea mediana dell’attuale fase laterale (508). Possibili ulteriori estensioni rialziste, con 550 primo livello di resistenza. Sotto c’è un triplo minimo a 466, figura tecnica non sempre affidabile per le inversioni di trend. Inversione che sarebbe conclamata solo son il superamento di 625, ora piuttosto lontano.
Energia: scorte in aumento sia per il Petrolio Greggio (ma meno del previsto) che per il Gas naturale, che riescono comunque a chiudere la settimana in positivo. Petrolio che reagisce dai primi supporti di area 43 e disegna una interessante candela settimanale. In caso di rottura rialzista, probabile rivedere quantomeno area 50/52 nel breve
EUR/USD: dopo il brusco calo post - BCE, nulla cambia post-FED. Si chiude esattamente al livello della scorsa settimana, cioè 1,10. Trend di fondo sempre favorevole al dollaro, ma per ora senza accelerazioni. Accelerazioni al ribasso più probabili se si va sotto 1,08, attuale supporto di periodo. Quadro tecnico di lateralità di medio per ora invariato.
Riccardo Zarfati
onehourtrading