Giovedì il biglietto verde ha ceduto terreno perché gli investitori hanno iniziato a chiedersi se davvero le tensioni commerciali saranno positive per il dollaro.
L’Indice del Dollaro è scivolato dello 0,20%, a 94,35 punti, sull’onda del diffuso rally delle altre valute G10.
La moneta unica ha guadagnato lo 0,30% contro il dollaro dopo che gli ordinativi alle fabbriche tedesche sono saliti inaspettatamente del 2,6% m/m a maggio, superando ampiamente il previsto 1,1%.
Anche la lettura del mese scorso è stata rivista al rialzo, al -1,6% dal -2,5%.
Per la prima volta, nell’anno in corso, l’indice si è attestato in territorio positivo, suggerendo che la debolezza d’inizio anno è stata solo passeggera.
Circolano inoltre voci secondo cui i membri della BCE ritengono che un rialzo del tasso intorno alla fine del 2019 sarebbe “troppo tardivo”.
Questo sviluppo ha dato una spinta, davvero necessaria, all’euro. I rendimenti dei titoli tedeschi sono saliti in modo generalizzato su tutta la curva, il titolo a due anni è salito di 3 punti base, al -0,63%, e il decennale di 3,3 punti base, allo 0,336%.
Nonostante il miglioramento della propensione al rischio su tutti i mercati finanziari – tutte le borse mostrano il segno più – è molto probabile che i rialzi dell’euro siano passeggeri, perché gli investitori iniziano a innervosirsi in vista della scadenza sui dazi tariffari.
Sia gli USA che la Cina hanno infatti dichiarato che i dazi entreranno in vigore il 6 luglio.